Lucciole “schiave”, sei arrestati
Montesilvano – USATI RITI VOODOO PER IRRETIRLE – La polizia di Pescara ha arrestato 6 componenti di una banda di nigeriani accusati di riduzione in schiavitu’ finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Le ragazze nigeriane erano state ‘imprigionate’ dalla banda attraverso alcuni riti voodoo e torture. Le indagini, partite l’anno scorso a seguito di una segnalazione dell’AISI (Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna) e poi coordinate dalla Procura Distrettuale antimafia dell’Aquila, sono durate diversi mesi e si sono basate sia sulle dichiarazioni di alcune delle ragazze sfruttate, sia su numerose intercettazioni e servizi di controllo e pedinamento. Le prostitute determinanti, invece, si sono rivelate le dichiarazioni rese da tre ex prostitute, attualmente inserite in un programma di protezione e reinserimento sociale, che hanno deciso di collaborare e di denunciare le responsabilita’ dei rispettivi sfruttatori. Le donne venivano portate illegalmente in Italia dopo essere state ‘comprate’ per somme variabili tra i 50 mila e i 60 mila euro.
L’organizzazione smantellata dalla squadra mobile gestiva tutta la filiera, dal reclutamento delle ragazze in Nigeria fino all’arrivo in Italia e all’avvio alla prostituzione, con controlli pressanti sulle lucciole che venivano segregate in casa, picchiate e minacciate. Il trasporto in Italia era tutt’altro che confortevole: talvolta le giovani donne attraversavano il deserto, raggiungevano la Libia e da li’ si spostavano in Italia, anche a bordo dei famigerati barconi ed e’ anche accaduto che una di loro sia finita per errore a Malta, dove e’ rimasta un anno in un centro. L’arrivo in Italia, che costava a ogni prostituta tra i 50 e i 60mila euro, era favorito da documenti falsi. Per far sottostare le giovani agli ordini impartiti l’organizzazione ricorreva alle maniere forti e sequestrava loro i documenti: una delle prostitute finite in questo giro ha segnalato che la madre e’ stata assalita in Nigeria e uccisa a suon di botte, ma non e’ chiaro il collegamento tra l’omicidio e l’organizzazione e l’Interpol si sta occupando del caso. Le ragazze assoggettate al controllo dei nigeriani sarebbero una decina, di eta’ compresa tra 20 e 30 anni, di cui tre sono riuscite a liberarsi e sono inserite in un porgramma di protezione e reinserimento. Una di loro, rinchiusa in casa per tre anni, si sarebbe presentata alla polizia dopo aver avuto il permesso di recarsi a una festa. Le donne lavoravano e vivevano con i capi tra Pescara e Montesilvano, dove si concentrava la maggior parte delle lucciole. Quanto ai riti voodoo non si esclude che siano stati utilizzati dei capretti, considerato che la mobile ha trovato due carcasse di animale per la macellazione nella macchina di uno degli indagati. Al momento i nigeriani presi sono 5, tre uomini e due donne.
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