Ma che sono ‘sti neutrini?
L’Aquila – (di Gianfranco Colacito) – APPARTENGONO ALLA REALTA’ A NOI NOTA, O AD ALTRE? – (Immagine splinder.com, sotto Einstein)) – Il neutrino è vecchio, relativamente alle scoperte umane, ha più di 80 anni, ma vecchissimo in natura: praticamente, esiste da sempre. Oggi se ne parla molto, a proposito della sua ipotetica velocità superiore a quella della luce, ma alcuni decenni fa se ne parlò molto di più. Cerchiamo di capire però di cosa parliamo, perché alla maggior parte delle persone (anche acculturate) e a quanto pare anche al ministro della ricerca scientifica Mariastella Gelmini, questo signor neutrino è del tutto ignoto.
Eppure… nello spazio di un’unghia della vostra mano, transitano ogni secondo miliardi di neutrini. Come in qualsiasi altro punto dello spazio in cui viviamo. I neutrini sono ovunque. Ci attraversano, e attraversano ogni cosa, come se non esistessimo. Non avendo carica elettrica, infatti, ignorano la materia e ci “passano dentro”, nel vuoto degli atomi. Che è molto grande. Se uno si chiede cos’è un neutrino, c’è una risposta molto recente, trovata nel laboratorio del Gran Sasso solo da un paio d’anni: è una particella, ha una massa. Piccola, ma ce l’ha. E’ dunque una particella elementare, ha spin ½, quindi tecnicamente è un fermione. La massa oscilla tra 100.000 e 1 milione di volte in meno rispetto ad un elettrone. Qualcosa di molto piccolo davvero…
Perchè si chiama neutrino? Così volle Enrico Fermi, riferendosi al nome di neutrone, un’altra particella senza carica, ma molto più grande. Che il neutrino dovesse esistere lo affermò per primo il fisico Pauli, anni Trenta. Molti anni dopo, il neutrino fu scoperto, anzi meglio, trovato.
Esistono neutrini muonici, elettronici e tauonici, quindi tre tipi, e proprio osservando l’oscillazione dei neutrini “sparati” dal CERN al Gran Sasso, gli scienziati confermarono che la particella ha una massa. Non può oscillare, cioè cambiare natura, una cosa priva di massa. Alcuni studiosi, come Margherita Hack, sostengono che questa scoperta potrebbe svelare finalmente il mistero legato alla materia oscura fredda, presente in enormi quantità nell’universo. Anzi, componente della maggior parte della massa dell’Universo.
Da dove vengono i neutrini? Da qualsiasi fonte di energia superiore ad un certo livello. Quindi, per esempio, da una stella supernova, dal centro del Sole, ma anche dal centro della Terra. E a questo punto possiamo dire di conoscerli un pochino. Che siano tanto numerosi nell’Universo, suscita qualche perplessità e pone interrogativi; ma lo sono, questo è certo. Una presenza essenziale nella natura, in quantità davvero enorme. Se hanno massa, e ce l’hanno, è certo che si comportino come il resto della materia? Sono materia come noi la conosciamo?
Da pochi giorni, non è affatto certo. Infatti, pare che superino la velocità della luce, e questo contraddice i fondamenti della fisica e la relatività ristretta di Einstein, sulla quale la fisica si basa. Cominciamo davvero a non capirci più nulla, dicono senza dirlo gli scienziati. Einstein ha sbagliato, o i neutrini sono “altro”, in un “altrove”? E’ difficile infatti credere che un fotone (privo di massa), ovvero un quanto di luce, che si muove a velocità c (300.000 km al secondo), sia “sorpassato” da un neutrino, dotato di una massa. Però al Gran Sasso dicono di aver misurato ed evidenziato proprio questo. Salvo verifiche, s’intende. Ma con grande attendibilità. C’è qualcosa che non torna. O forse ancora una volta scopriamo, restando a bocca aperta, che della natura percepiamo davvero poco. E che forse i neutrini sono “un’altra” realtà. Tutta da conoscere. Dubitabile la spiegazione più facilona, cioè che Einstein abbia sbagliato. Anche perché da 100 anni tutto ciò che ha detto, è risultato azzeccato. Viviamo un momento emozionante della storia umana. Aspettiamo.
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