“Dati errati su compensi manager ASL”
Pescara – “Esprimo stupore e sconcerto per le notizie sui compensi dei manager delle asl. I dati reali sono assolutamente diversi”. Lo ha dichiarato il portavoce del Presidente della Giunta regionale, Enrico Mazzarelli, intervenendo sul caso della delibera che assegna l’indennità di risultato al manager della Asl di Pescara. “Questo Governo regionale – ha spiegato Mazzarelli – ha operato un taglio significativo ai compensi elargiti durante l’amministrazione di Centro sinistra, quando i debiti della sanità avevano toccato un tetto tale da farci conquistare il primo posto nella classifica delle regioni canaglia”. Secondo quanto riferisce il portavoce Mazzarelli, gli attuali compensi lordi per la asl di Pescara sono di 113 mila euro per il direttore generale e 90 mila euro per i direttori sanitario e amministrativo, cui si aggiunge una indennità di risultato pari al 20 per cento dello stipendio dei primi 18 mesi, in caso di verifica positiva, corrisposta una tantum con valenza triennale, contrariamente ai direttori di altre strutture pubbliche regionali o di asl nazionali per i quali la corresponsione è annuale. “In precedenza – ha spiegato Mazzarelli – il compenso ammontava a 143 mila euro per il direttore generale oltre l’indennità corrisposta annualmente e di 113 mila euro per i direttori sanitario e amministrativo. Secondo Mazzarelli “gli attuali compensi sono i più bassi in Italia e addirittura inferiori a quelli degli stessi capi dipartimento. Nel caso del direttore della Asl di Pescara – ha infine concluso Mazzarelli – non solo si evidenzia la piena legittimità della indennità , avendo conseguito un risultato di esercizio, ma tale risultato ha portato addirittura in pareggio di bilancio la Asl di Pescara che, invece, negli anni scorsi, ed in special modo nella gestione del centro sinistra, accumulava decine di milioni di perdite all’anno. Mi fa specie che oggi l’opposizione contesti una gestione sana e dei compensi più bassi rispetti a quelli elargiti dalla loro maggioranza, quando la asl di Pescara perdeva decine di milioni di euro l’anno e l’Abruzzo sprofondava in un abisso di debiti.
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