Enigmi della natura e domande
(di G.Col.) – (Foto: Max Planck, uno dei padri della quantistica) – La natura si rivela a noi, molto rapidamente negli ultimi decenni, non chiarendosi come un cielo che si libera dalle nubi, ma accrescendo gli enigmi. L’Universo in cui ci troviamo (che probabilmente è uno di tanti) non è difficile da capire, complesso sì, soprattutto per le nostre menti avvinghiate ad un mondo come lo percepiamo con occhi e altri sensi. Nulla è come appare a noi, la realtà è – dice la fisica quantistica – inafferrabile, variegata, sorprendente per chi vede le cose da un punto di vista limitato, come quello umano. E osservandole le perturba. In fisica classica, la velocità della luce, costante universale tra le più essenziali fino ad oggi, potrebbe altrove non valere. E quell’altrove potrebbe sporadicamente apparirci, rivelarsi a noi in attimi, casualità , pertugi nelle varie realtà dei “molti mondi” di quantistica memoria. Quelle sfuggenti rivelazioni potrebbero chiamarsi neutrini, vai a sapere. Nessun cervellone al mondo è, e sarà , in grado di far luce sulla natura quando si scende nelle dimensioni infinitamente piccole. Essa è sempre e comunque indeterminata. La velocità della luce potrebbe essere superabile per “altri, altrove”. La scienza, questo volevamo solo dire, cammina, scopre, verifica, e si imbatte ogni giorno in nuovi misteri. Vede sempre meno. Pensiamo alla materia oscura, che pervade l’Universo e non vediamo nè vedremo mai. E’ forse ovunque, anche nel vostro computer o nel piatto dei vostri spaghetti. Gli scienziati riflettano, cerchino più verità , se ci riescono, e meno glorie effimere. Così si serve il sapere umano, cercando con esso anche un mondo migliore per noi poveri abitanti sperduti nel pulviscolo del globo che ci hanno prestato e stiamo oltraggiando.
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