Aeroporto, salta bando gestione
L’Aquila – UNICA PROPOSTA, RESPINTA: LO SCALO AEREO RESTA AL PALO – (Foto: le strade fatte nel 2009 per l’aeroporto, sempre deserte) – Non c’era da farsi illusioni, ed è andata come molti temevano. Questa mattina la commissione preposta alla valutazione delle offerte di gestione ha annullato l’unica proposta pervenuta, da una società pugliese. Inaccettabile, irregolare, insomma niente da fare. Aperta la solitaria busta arrivata, ci si è accorti che non poteva farsene nulla. E così resta al palo l’aeroporto aquilano. Che attende di poter diventare tale sul piano concreto da decine di anni, mentre fioccano – come abbiamo riferito tempo fa – la richieste di chiusura per carenze nel servizio antincendio. Richieste giunte alle autorità aquilane, al prefetto e alla procura della Repubblica, di cui non si conosce l’esito. Il servizio antincendio è stato nel frattempo adeguato e reso regolare? Fallito, come si è tentato di nascondere, anche il recente tentativo di atterraggio dimostrativo di un caccia Harrier a decollo verticale: esibizione abortita, tutti zitti, tutti indaffarati a nascondere l’ennesimo flop.
Sulle vicende dell’aeroporto aquilano, grava il mistero, reso più inquietante dai silenzi impenetrabili di autorità e istituzioni. per avere la conferma della notizia che vi abbiamo riferito in apertura, c’è voluto del bello e del buono. Qualcuno ci ha chiesto e si è chiesto, senza ovviamente avere risposte, se non sarebbe stato meglio fare come suggeriva da tempo Corrado Ruggeri: cercare una collaborazione, formare un consorzio, attingere ad esperienze abruzzesi (la SAGA di Pescara, ad esempio, visto che – per di più – la dirige un’aquilana, Carla Mannetti), indurre alla collaborazione istituzioni ed entità regionali o locali, per arrivare ad una gestione dello scalo aereo aquilano. Chi può, cioè la politica, ha sempre rifiutato tale ipotesi, scegliendo la strada del bando di gestione. Al quale non ha risposto nessuno, se non quella società che ha dovuto essere respinta oggi. Aeroporto di Preturo, resta lì dove sei, e soprattutto come sei: poca cosa. Forse L’Aquila non merita davvero di più.
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