Lombardi su attuazione programma
L’Aquila – Il presidente della commissione garanzia e controllo, Enzo Lombardi, foto, ha reso nota una relazione al consiglio comunale sull’attuazione del programma di governo. Eccola: “Statuto e Regolamento, come è noto, recano l’obbligo alla Commissione di “Garanzia e Controllo” di verificare annualmente con una propria relazione al Consiglio “l’attuazione del programma di governo entro il termine previsto per legge per l’accertamento degli equilibri di bilancio” e, qualora il Consiglio stesso “ritenga che il programma di governo non sia in tutto o in parte più adeguato … può, con deliberazione da adottarsi a maggioranza assoluta dei propri componenti, invitare il Sindaco a modificarlo” per sottoporlo, entro trenta giorni, all’approvazione da parte del Consiglio stesso, nuovamente a maggioranza assoluta dei suoi componenti.
Purtroppo, le relazioni puntuali e circostanziate, tutte seguite dal voto favorevole del Consiglio comunale, così come previsto dallo Statuto per i mesi di settembre 2008, 2009, 2010, non hanno mai trovato attuazione da parte del Sindaco, che pure ha reiterato molte volte, su sollecitazione del Consiglio stesso, le sue promesse ad adempiere agli obblighi assunti davanti all’Amministrazione comunale.
Tale paradossale ed inconcepibile atteggiamento ha suscitato profondo disagio e disorientamento nel Consiglio comunale che ha dovuto constatare, non senza qualche irritazione, il continuo venir meno della parola data nonostante l’impegno ad adempiere di volta in volta assunto, specialmente dopo il terremoto di aprile 2009 che certamente avrebbe dovuto aprire una nuova e più feconda stagione nelle attività amministrative, tecniche, istituzionali e politiche.
Tali stati di disagio sono stati ulteriormente raccolti il 27 gennaio 2010 dalla Commissione che, all’unanimità, invitava il Presidente di far presente al Sindaco la necessità di riempire il vuoto programmatico, che rendeva operativamente inattendibile anche la nuova Giunta comunale allargata, in mancanza dell’aggiornamento del programma di mandato che consentisse al Consiglio comunale, assieme al rispetto della norma, di stabilire le nuove “materie, le azioni, i traguardi, le finalità e gli obiettivi” ed il ripristino delle fondamentali “competenze e prerogative consiliari e dei singoli consiglieri”.
A nulla, ancora, servivano i richiami contenuti nelle relazioni del 20 luglio 2010 sul bilancio di previsione e, nuovamente, del 20 settembre 2010 sull’attuazione del programma, nelle quali si evidenziava non potersi sottacere “che oltre il rispetto della legge e delle norme statutarie e regolamentari non avrebbe dovuto mancare il buon senso e la responsabilità per dare efficacia, fattività e trasparenza all’azione amministrativa” perché potessero “essere superati i guai del post-terremoto” ritenendo “non etico il carico di dubbi e perplessità che deriva da tali atteggiamenti e, soprattutto, dalla persistente evasione dei doveri nei confronti del Consiglio comunale”.
A tal proposito si evidenzia che anche nel 2011 il Sindaco non ha presentato il nuovo programma di mandato.
Oggi ogni ulteriore presa di coscienza della situazione sarebbe troppo tardiva e fuori luogo a ridosso delle imminenti elezioni.
Giova, però, richiamare tutti i protagonisti istituzionali alla necessità che possa essere compiuto uno sforzo corale unitario perché, in un èmpito di operosa, seppur tardiva dedizione, possa essere tramandata alla prossima consigliatura una programmazione già predisposta che raccolga, per correggerli, tutti gli errori che rallentano la rinascita fisica, economica e morale dell’Aquila.
Così come, prioritariamente, è auspicabile che, data la grave situazione in atto, nasca ora, subito, la consapevolezza che la ragione politica e partitica possa e debba cedere il passo alle esigenze concrete che, solo se affrontate il più possibile unitariamente, potranno acquisire qualità e consenso, peraltro, arricchiti con più incisiva autorevolezza nei confronti delle Istituzioni e delle sedi politiche, sociali ed economico-finanziarie che ci dovranno necessariamente comprendere ad assistere”.
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