Discarica Bussi, via al processo


bussi-la-discarica-tossicaPescara – Sono 27 gli indagati per la discarica di Bussi, che da questa mattina sono sotto processo in udienza preliminare. Il gup De Nisis deve valutare le richieste di rinvio a giudizio formulate dal magistrato che ha dato il necessario impulso all’iter giudiziario, il PM Annarita Mantini. Davanti alla magistratura vertici di Montedison e Ausimont, dirigenti di enti e istituzioni come ACA e ATO: per il PM vanno presi in esame decenni di condotte omissive e altri reati. Mancano nell’elenco i politici, i sindaci, i responsabili della salute pubblica, tutti coloro che preposti a vigilare, non vigilarono su un bel niente. Fatto rimane che a pochi metri da centri abitati, un ospedale (Popoli), ferrovia, strade, sentieri, case sparse, si interrò per anni e anni ogni sorta di veleno fino alla formazione di un profondo strato di terreno venefico e micidiale. Tutti tacevano, nessuno si accorgeva di nulla, gli ambientalisti erano altrove, i vigilanti della zona chiudevano gli occhi, anche se la gente parlava. Impossibile che a Popoli e Bussi nessuno sapesse nulla: più verosimile che per paura di oltraggiare i giganti dell’area industriale e chimica, ognuno scegliesse di distrarsi.
Resta il fatto che ora, là sotto, c’è la discarica interrata più grande d’Europa, scoperta solo tre anni fa, bonificabile con un mare di milioni di euro e chi sa quando.
(Nella foto: L’area della discarica – bordata di bianco – tra Bussi e Popoli, lungo il fiume e presso l’ospedale e le vie di comunicazione)


09 Luglio 2009

Categoria : Cronaca
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