Vittorini: “Indignati, stampa mistificatrice”
L’Aquila – Se Vincenzo Vittorini e tanti altri con lui si aspettavano maggiore comprensione per le loro motivazioni, a proposito del processo alla Commissione Grandi Rischi iniziato ieri a L’Aquila, sono rimasti delusi. Anzi, dice Vittorini “molto di più, perchè siamo indignati dai titoli e dai contenuti di molti articoli di cronaca sul processo”.
E ora cosa farà ? “Tornerò alla carica, contatterò direttori di quotidiani e di organi di informazione, escogiterò un modo per indurli ad ascoltarci e a capirci”. Il medico aquilano che presiede la Fondazione 6 aprile, insieme con tutti gli altri parenti delle vittime del terremoto, sta studiando il modo più efficace (l’acquisto di spazi sui grandi giornali?) con il quale attirare l’attenzione e chiarire le idee ai giornalisti italiani. Non a quelli stranieri, anche autorevoli come la rivista scientifica Nature, che si informano e tentano di capire.
Qual è il problema? Semplice: quello aquilano non è e non vuol essere un processo alla scienza, bensì a coloro che non evidenziarono la pericolosità e il rischio. Il mancato allarme. Confidando in chi distribuiva frasi tranquillizzanti, migliaia di persone restarono a casa. 309 di loro morirono. Almeno alcuni si sarebbero potuti salvare, se fossero correttamente stati messi in guardia sul rischio di un terremoto.
La maggior parte dei quotidiani italiani ha invece titolato facendo riferimento ad un processo alla scienza, a chi non previde il terremoto. Ignorata la differenza che c’è tra previsione (impossibile) e prevenzione, invece possibile usando misure di prudenza e di corretta informazione sul rischio. Non è detto che accada, ma potrebbe accadere, regolatevi. Tutti, ad esempio, vengono informati e resi consapevoli del rischio di essere colpiti da un fulmine, rifugiandosi sotto un albero durante un temporale. Si insegna ai bambini. Non è certo una previsione di fulmine, ma una prevenzione contro i fulmini, che possono cadere sulle cime degli alberi: ma non è detto che lo faranno in tutti i casi.
La stampa italiana, distratta e come unanime nella difesa a priori della Commissione, in coro parla di processo “a chi non previde il terremoto” e altri concetti del genere, molto fuorvianti e in qualche misura – dice Vittorini – mistificatori. Non la stampa straniera più qualficiata e specialistica. Come mai? E’ lecito nutrire dei sospetti. Che amareggiano più di certi titoloni apparsi oggi.
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