La gente e il gioco delle tre carte
L’Aquila – Pubblichiamo una lettera aperta di Emidio Di Carlo “giornalista e cittadino indipendente”: “Se si voleva una risposta a quanto sta accadendo tra quanti sono chiamati all’assistenza della popolazione nel post-sisma del 6 aprile 2009, la conferenza stampa tenuta dall’assessore comunale al ramo, Pelini, ha chiarito tutto. Davanti ai giornalisti, l’assessore ha messo sul tavolo le sue tre carte da gioco rendendo note le figurine rappresentate: il Presidente della Regione Chiodi, il vice commissario Cicchetti (ma solo per intuitiva presenza), i responsabili della SGE (Leggasi Struttura Gestione Emergenza) e, ovviamente l’Amministrazione Cialente.
Come vuole la regola, una volta coperte le tre carte ha incominciato a muoverle sul tavolo con rapido fare politico lasciando ai presenti la scelta possibile. Insomma “carta che vince” ed ecco presentarsi l’Amministrazione Comunale; nella “carta che perde”: SGE o Regione Abruzzo sia nel merito della necessaria sistemazione dei 17 cittadini sballottati dalla Caserma Campomizzi alla Caserma della Guardia di Finanza e, il giorno dopo il trsferimento, messi sulla strada senza alcun riguardo. L’Assessore è poi andato avanti nel gioco delle tre carte con i tanti problemi a seguire.
La “carta che perde”: l’impossibilità della sistemazione dei citati 17 cittadini; la necessità del CSA (Contributo Autonoma Sistemazione) per le coppie con diversa residenza, i ritardi nei pagamenti del CSA a causa di adempimenti burocratici che viaggiano dal Comune alla Regione, dalla Regione al Comune e dal Comune, per i finali mandati di pagamento, alle banche.
La “carta che vince” ha premiato politici e burocrati con la concessione delle ferie nei mesi estivi, sicché il pagamento del Contributo di Autonoma sistemazione è andato a farsi friggere nel dimenticatoio per i mesi di luglio e agosto, nonostante che in occasione della notizia per il pagamento di giugno, risultasse anche l’annuncio “nei prossimi giorni sarà pagato anche la mensilità di luglio”.
“Carta che perde”. Perdono sempre i poveri diavoli assistiti senza casa e senza quattrini.
“Carta che vince”. Vince sempre chi maneggia il potere in quanto la puntualità delle indennità di carica previste dal costo della politica viene erogata, con altri benefici, con regolare tempestività”.
“giornalista
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