Lotta all’uso illegale del veleno


L’Aquila – Si intensifica, grazie al progetto europeo “Life Antidoto”, l’impegno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga nel favorire, anche tra i portatori d’interesse territoriali, la condivisione delle strategie di conservazione della fauna selvatica attraverso la lotta all’uso illegale del veleno. Infatti, analogamente al processo di Human Dimension attivato tra operatori zootecnici e turistici ed agricoltori nell’ambito dell’altro progetto comunitario Ex-Tra, anche il Life ANTIDOTO ha avviato un processo partecipativo che coinvolge prevalentemente le istituzioni e le associazioni di categoria.
Queste ultime, insieme ai rappresentanti del Parco e ai coordinatori del progetto “Antitodoto”, si riuniranno domani pomeriggio, 20 settembre, alle 15.30, presso la sede dell’Ente ad Assergi, per riflettere in maniera partecipata i primi risultati della ricerca che l’Ente Parco sta portando avanti in collaborazione con il Prof. Angelo Turco e con il suo staff della Cattedra di Geografia dell’Università degli Studi dell’Aquila. Nel corso dell’incontro saranno illustrate le finalità e le azioni di “Antidoto” e i risultati dell’indagine conoscitiva condotta tramite interviste modulate tra i portatori di interesse del territorio abruzzese, al fine di valutarne conoscenze, opinioni e proposte sul problema dell’uso del veleno. Seguirà una fase di concertazione per individuare percorsi comuni per fronteggiare un fenomeno criminoso che si rivela oggi, purtroppo, di scottante e crescente attualità. Un’occasione preziosa e tanto più irrinunciabile alla luce degli obblighi derivanti dall’Ordinanza del Ministero della Salute 18 dicembre 2008 e successive modifiche ed integrazioni.
Del resto i Nuclei Cinofili Antiveleno, cardine operativo del progetto Antidoto, sono assiduamente in azione, e sovente ben oltre i confini dell’area protetta. I cani antiveleno e i loro loro conduttori: Alberto Angelini del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e Alessandra Mango del Corpo Forestale dello Stato, interagiscono costantemente con diverse categorie di portatori d’interesse, tra i quali associazioni di tartufai, allevatori e cacciatori, contribuendo a divulgare l’importanza della lotta all’uso illegale del veleno e l’efficacia del controllo e della prevenzione dell’atroce pratica. E’ incessante, soprattutto, l’attività ispettiva dei Nuclei, che prevede continui controlli sul campo in seguito a segnalazioni di ritrovamenti di carcasse e bocconi avvelenati. Fin dalla scorsa primavera, quando sono entrati in azione, i Nuclei Cinofili sono stati utilizzati per importanti missioni antibracconaggio con il Corpo Forestale dello Stato, come ad esempio nella Marsica e, più recentemente, rispondendo ad una richiesta del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Parco Nazionale dei Sibillini, in alcune aree sensibili di quest’area protetta.


19 Settembre 2011

Categoria : Cronaca
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