Boschi uccisi, nessun rispetto al Patrignone
Montereale – STRANA INATTIVITA’ DELLA FORESTALE. PERCHE’ NON INTERVIENE? – (Foto Simo9lli: castagno abbattuto sul Patrignone) - Riceviamo: “… Per chi non lo conosce Patrignone è il nome generico che i nativi del Verricense e di Ville di Fano danno alla Foresta condivisa tra i comuni di Montereale e Capitignano nella regione Abruzzo , e Cittareale (RI) nella Regione Lazio , che si sviluppa non solo sulla Montagna di Patrignone propriamente detta , ma anche su tutto l’ambiente selvaggio limitrofo, che con Esso costituisce un unico ed omogeneo ambiente idrico e forestale. Patrignone e le foreste comunali che con Esso costituiscono un unico ecosistema, sono “Boschi di Protezione” cioè necessari alla protezione idrogeologica dei ripidi versanti che li caratterizzano. La foresta di Patrignone non è solo un luogo di produzione di legname, ma un ecosistema in equilibrio che produce:
- 1)Ossigeno, 2)Acqua, 3)Sostegno idrogeologico, 4)Alimento e riparo per animali e piante,
- 5)Ambiente indispensabile per la vita di specie rare e protette, 6)Funghi, 7)Cacciagione,
- 8)Ecoturismo, 9)Puro piacere spirituale , 10)Storia del nostro popolo, 11)Cultura.
- Stuprarlo come si sta facendo produce un Impoverimento Naturalistico, un’offesa Morale a chi ci vive in armonia e lo cura con dedizione, è un’azione Illegittima, Immorale e Deprimente.
È importante la tutela dell’Assetto Idrogeologico e il rispetto delle distanze dai Corsi d’Acqua e dalle Sorgenti, nonché la salvaguardia degli Alberi Secolari e dell’Alto Fusto e delle Specie a Rischio (Salamandrina, Lycaena Dispar ecc. ) e la denuncia di chi non rispetta e di chi non fa rispettare queste pratiche è un’azione di Buonsenso oltre che di Civiltà.
A Patrignone sono stati tagliati estesi appezzamenti di alberi di alto fusto, alberi secolari e alberi tutelati e protetti da vincoli idrogeologici. Quest’offesa al senso di civiltà e di tutela del patrimonio ambientale e forestale, è diventata intollerabile, questa politica di sfruttamento sta provocando un’insofferenza e un malcontento pronti a esplodere. Bisogna placare l’Ira di chi ama questi luoghi e ritornare sui propri passi riconoscendo gli errori commessi e cambiando le scelte gestionali di questo grande patrimonio per evitare tragedie .
Cosa gravissima, si taglia la vegetazione Ripariale lungo i torrenti , si portano mezzi meccanici e si trascinano alberi direttamente dentro i fossi e i corsi d’acqua, con danni irreversibili a questi particolari e protetti habitat, tutelati dalle leggi vigenti. Chi crede che Patrignone e tutti i boschi comunali limitrofi non siano conosciuti e che per questo possano essere oggetto di facili razzie e depredazioni, commette una grave mancanza di rispetto verso le comunità locali che da secoli lo custodiscono con gelosia e ne hanno permesso la conservazione, e verso tutti gli appassionati che per i motivi più disparati da sempre lo frequentano. Un atteggiamento così fuori regole legittima comportamenti altrettanto irregolari da parte della popolazione. ….[…]… Oggi tutelare l’ambiente significa toglierlo dalle mani di chi non sa amministrarlo e ne compromette la sopravvivenza !
… ci battiamo per la tutela di Giganti indifesi che non possono far altro che abbattersi al
suolo o al massimo sulle teste di chi li taglia ….[...]
(estratto da “Appello Denuncia del 20 marzo 2009”) – Francesco Montorselli “DANAE” – Alessandro Novelli “I PATRIGNONESI” – Giacomo Novelli “IL CASPITA”
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