Pettino, pace nucleare e rinascita


L’Aquila – (di Adriano Cantalini) – Il Comitato per una Civiltà dell’Amore, presso la Chiesa di San Francesco di Assisi in Pettino, in mattinata ha tenuto il Simposio “Pace nucleare e rinascita dello sviluppi”, che ha visto la partecipazione, oltre che di Padre Marco Federici, coordinatore dell’evento, della presidente del Comitato Maria Romana De Gasperi, figlia del primo presidente della Repubblica italiana Alcide, dell’ing Giuseppe Rotunno, dei segretari della FLAEI/CISL dott Carlo De Masi e dott. Antonio Losetti, di Padre Quirino Salomone.
Gli onori di casa sono stati fatti da don Dante Di Nardo, parroco di San Francesco di Assisi in Pettino, che ha portato il saluto ai congressisti dell’arcivescovo Giuseppe Molinari, impossibilitato a presenziare, e si è detto onorato della scelta della sua parrocchia, l’unica attiva in città e da oltre 50 anni retta dai francescani, il cui impegno è stato sempre rivolto alla giustizia, alla pace ed al sostegno dei poveri.
Padre Marco Federici, nel suo intervento di saluto, ha voluto sottolineare che i temi del Simposio sono patrimonio dell’identità francescana: la proposta di messaggio che si vuol far pervenire ai governanti del G8 è fondata sull’ottica di una civiltà dell’amore e mirata all’ideale di un disarmo dal quale può conseguire la produzione di energia per scopi pacifici ed il sostegno ai Paesi in via di sviluppo, alla luce della fraternità universale , di un’etica particolarmente orientata alla voce dei poveri e quindi alla estinzione di tutto ciò che non può promuovere la pace dei popoli.
Maria Romana De Gasperi, presidentessa del Comitato per una Civiltà dell’Amore, ha parlato di un progetto molto importante, fondato sul desiderio di fraternità, formato da tanti micro-progetti per aiutare le popolazioni dei Paesi più poveri, progetti che possono essere realizzato con l’aiuto dei grandi governanti e per questo il documento finale del progetto verrà consegnato nell’ambito del G8 per poterne trovare condivisione ed applicabilità.
“Nel G8 in questi giorni si parlerà diffusamente di “Ricostruzione e Cooperazione Internazionale con la riconversione nucleare” – ha illustrato nel suo intervento l’ing. Giuseppe Rotunno, che ha illustrato il programma “Megaton sto Development” – il nostro programma, iniziato nel 1987 da un gruppo di studiosi italiani tra cui il grande fisico Edoardo Amaldi, e aggiornato e riproposto alle Istituzioni con il Simposio Internazionale del 22 maggio 2008, si basa su tre presupposti essenziali, di grande valenza etica, politica e sociale: il disarmo dell’arsenale nucleare bellico tramite lo smantellamento delle testate nucleari; il conseguente utilizzo del materiale nucleare in esse contenuto, per la produzione di energia a scopi pacifici e, infine, l’utilizzo degli ingenti benefici economici, derivanti dal re-impiego del suddetto materiale nucleare, per il sostegno di progetto di sviluppo nei Paesi più bisognosi, e sostenere così la lotta alla povertà estrema e la fame dilagante. Dallo smantellamento delle 20.000 testate nucleari deliberato da Usa e Urss nel 1993, nell’ambito del programma “Megaton sto Megawatt”, che si completerà nel 2013, si genera un “dividendo” nel decennio consecutivamente di oltre 4,8 miliardi di dollari, i cui benefici serviranno per la riduzione del CO2, per uno sviluppo tecnologicamente compatibile a livello planetario, per opere sociali nell’ambito sanitario, educativo ed energetico, settori fondamentali per la sopravvivenza delle popolazioni dei Paesi in via di sviluppo. Senza contare i benefici derivanti dall’allargamento dei mercati internazionali, dalla riduzione del flusso dell’emigrazione di massa, l’avvio di progetti sostenibili per raggiungere un’autonomia globale ed un inserimento di dinamiche socio-economico internazionali. Senza poi contare la riduzione e la eliminazione delle scorie nucleari e delle armi di distruzione di massa, con evidente ritorno per la sicurezza internazionale”.
Nel suo intervento, il dott. De Masi, segretario della FLAEI/Cisl ha posto l’attenzione sulle potenzialità derivanti dalla eliminazione delle testate nucleari ed il reimpiego dell’energia pulita per la collettività: l’Enel sta attuando studi al proposito oltre a progetti per la ricostruzione dell’Aquila con l’adozione di impianti di energia pulita, quindi fotovoltaici, con risparmio notevole sul petrolio e la creazione di nuovi posti di lavoro.
I lavori del Simposio sono stati chiusi da Padre Quirino Salomone, che ha posto l’accento sull’importanza di dare risposte concrete ai Paesi più poveri, ma anche al mondo intero, che chiedono pace, giustizia e aiuto.


08 Luglio 2009

Categoria : Cronaca
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