L’Aquila, capitale geomagnetica


L’Aquila – (di Gianfranco Colacito) – OSSERVATORIO TRA LE DOTAZIONI SCIENTIFICHE RILEVANTI – (Nelle immagini: le spire del campo magnetico raggiunte dalle radiazioni solari, strutture dell’osservatorio di Preturo e un’aurora borale australe) - Ebbene sì, anche L’Aquila dirà la sua. se è scritto che dovremo subire l’inversione di polarità del campo magnetico terrestre, o altre furie naturali che potrebbero riportarci indietro nella civiltà. Potrà farlo, anzi sicuramente lo sta già facendo nell’Osservatorio geomagnetico dell’Istituto nazionale di geofisica, l’INGV che ben conosciamo per i terremoti, da molti anni operante a Preturo. Nella tranquilla e piatta campagna nei dintorni dell’aeroporto.
Lo ha ricordato Roberto Giacobbo nella prima puntata della sua trasmissione televisiva, Voyager, nella quale si è parlato di campo magnetico terrestre e dei suoi inquietanti cambiamenti. L’Osservatorio aquilano “è una struttura periferica dell’I.N.G.V. in cui da oltre 40 anni vengono effettuate sistematicamente osservazioni sismiche e magnetiche. Ha due sedi distinte, quella di Preturo in cui vengono eseguite prevalentemente misure del campo geomagnetico, geoelettrico ed elettromagnetico (ELF/VLF), e quella in città, che ospita tre stazioni sismiche. L’Osservatorio dal 1960 e dal 2000 fa parte della rete mondiale INTERMAGNET per lo scambio dei dati geomagnetici in tempo reale” spiegano le fonti ufficiali.
Le attività dell’Osservatorio, oltre alla manutenzione ordinaria degli impianti “riguardano principalmente le misure assolute del campo magnetico terrestre, l’elaborazione e l’analisi dei dati registrati, la taratura degli strumenti, l’aggiornamento tecnologico della strumentazione e degli impianti esistenti, e lo sviluppo di nuovi strumenti di misura”. L’impianto scientifico aquilano, la cui presenza è ignota alla maggior parte dei cittadini, è il principale osservatorio magnetico italiano. E’ costituito da quattro edifici amagnetici: tre di questi ospitano la strumentazione, i laboratori e i servizi, mentre il quarto viene utilizzato per l’esecuzione delle misure assolute del campo magnetico.
Di che parliamo? Di un espediente della natura per tenerci in vita. Il campo magnetico terrestre, generato dalla rotazione della parte interna del globo (ricordate il film fantascientifico The Core? La rotazione diminuiva, ed erano guai…), avvolge il mondo in spire molto estese nello spazio e ci protegge dal Sole e dalle radiazioni cosmiche che ci ucciderebbero colpendoci senza “ombrello”. Per avere un’idea delle spire, se non vi basta la nostra foto (tratta da Wikipedia con quelle delle aurore polari australiane) pensate al giochetto che si faceva (speriamo, almeno…) a scuola: la calamita e la polvere di ferro, che di disponeva in grandi spire oblunghe in corrispondenza delle polarità.
Da sempre, il campo magnetico terrestre è irrequieto, si alza, diminuisce, si muove, e nei millenni ha anche cambiato polarità. Gli stessi poli terrestri non restano mai fermi nello stesso posto, e si muovono di qua e di là anche di centinaia di chilometri. Ora sono 800.000 anni che il campo magnetico non si capovolge, e potremmo essere vicini ad una inversione: Sud al Nord e Nord al Sud. Cosa potrebbe comportare si può solo supporre, certo non situazioni gradevoli e un’infinità di problemi nelle comunicazioni e nella distribuzione dell’energia. Diciamo una botta da rimandarci all’età della pietra o al cimitero… visto che la nostra civiltà dipende totalmente da energia elettrica, comunicazioni, satelliti, computer.
Un’inversione è possibile, ma nessuno può dire quando. Come per i terremoti: ci sono stati, ci saranno, ma nessuno sa quando ed esattamente dove. Nell’osservatorio aquilano ci si occupa di queste cose. Secondo Giacobbo, da tempo le inquietudini geomagnetiche sono in deciso aumento. E a L’Aquila lo sanno bene. Le predizioni fantasiose sul 2012 aggiungono il resto, naturalmente a colpi di invenzioni e di allarmismi parascientifici. Di grande bellezza, per il momento, gli effetti delle radiazioni sodali che “colpiscono” il campo magnetico, le aurore boreali, luci di vari colori che danzano gigantesche nel cielo. Spettacolo unico offerto dalla natura, gratis.
A noi interessa, per ora, non potendo godere delle aurore boreali alle nostre latitudini, far sapere che la città conta tante eccellenze scientifiche, e anche questa, forse la meno nota. Ma oggi, visti i tempi, importantissima per la scienza e per tutti noi. Tiene d’occhio il presente, e forse anche il futuro.


15 Settembre 2011

Categoria : Scienze
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