Febbo: “Inutile diatriba parco sì, parco no”
Chieti – (Foto: la costa dei Trabocchi a Torino di Sangro) – “Un Parco deve nascere dal consenso e non puo’ essere imposto dall’alto. Non ha senso la diatriba del Parco si o Parco no. Solo i fatti concreti contano davvero ma, fino ad ora, a partire da quel lontano 2001 in cui vide la luce la legge istitutiva del Parco della Costa Teatina, le otto amministrazioni comunali interessate non hanno prodotto ne’ le perimetrazioni necessarie per la delimitazione del Parco ne’ atti di approvazione o di modifica della bozza di attuazione del DPR istitutivo”. L’assessore all’Agricoltura, Mauro Febbo, nella sua veste di presidente del tavolo di coordinamento dei Comuni interessati e della provincia di Chieti, questa mattina, a Chieti, nel corso di una conferenza stampa congiunta con l’amministrazione provinciale, rappresentata dall’assessore all’Urbanistica, Nicola Campitelli, ha voluto fare chiarezza sulla vicenda. “Il fatto paradossale e’ che ben cinque delle otto amministrazioni comunali sul cui territorio dovrebbe nascere il Parco (Rocca San Giovanni, San Vito Chietino, Ortona, Casalbordino e Torino di Sangro) – ha dichiarato Febbo – hanno mostrato ferma contrarieta’ mentre le altre tre (Vasto, San Salvo e Fossacesia) che, solo a parole, si sono dette favorevoli, si sono ben guardate dal produrre documenti ufficiali in tal senso”. Intanto, il prossimo venerdi’ 30 scade il termine fissato dal Ministero ed appare ormai inevitabile l’arrivo di un Commissario. Ma l’assessore Febbo non teme affatto questa eventualita’. “Commissario o meno – dice Febbo – non cambiera’ nulla quand’anche dovesse arrivare. Infatti, – ha ricordato l’assessore – l’istituzione di un Parco si attua attraverso un DPR che pero’ richiede due passaggi fondamentali come il parere della Conferenza unificata dove sono chiamati ad esprimersi gli otto Comuni e la Provincia di Chieti, e l’intesa con la Regione. Tuttavia, a tal proposito, e’ la Giunta regionale a dover manifestare un eventuale consenso ma il nostro orientamento e’ di segno diverso. Per cui il Commissario – ha proseguito – non potra’ fare altro che prendere atto dell’impossibilita’ di addivenire all’attuazione del Parco della Costa Teatina”. Febbo ha, inoltre, spiegato che “la contrarieta’ al Parco della maggior parte dei Comuni coinvolti (cinque su otto) e di gran parte della popolazione locale, si spiega con la forte antropizzazione della zona e soprattutto con le numerose attivita’ imprenditoriali e commerciali operanti che verrebbero fortemente penalizzate da divieti e da regolamenti estremamente rigidi nel caso venissero a ricadere nel perimetro del Parco. Inoltre, nel corso del recente incontro negli uffici del Ministero, e’ persino emerso che mancherebbe la copertura finanziaria per l’attivazione e la contestuale gestione del Parco stesso”.
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