Riciclaggio (2): un impero commerciale
Pescara – (aggiornamento) – Il sequestro, eseguito da circa 70 uomini tra finanzieri e poliziotti, ha riguardato quattro societa’ di capitali e relativi rami d’azienda che gestiscono alcuni dei piu’ noti e frequentati bar della citta’ e cioe’ il bar pasticceria “Caffe’ Venezia”, in via Venezia, il bar “Caffe’ Venezia”, di viale Regina Margherita, la panetteria “Piglia la Puglia”, di via Venezia, il ristorante pizzeria “Universita’ della pizza”, in piazza Martiri Pennesi e il pub “Piano terra”, in corso Manthone’, tutti riconducibili ad una famiglia di origine foggiana, cioe’ i Granatiero, che a Pescara hanno creato una sorta di impero dal 2002 in poi e che a Manfredonia erano gia’ noti. Sotto sequestro, oltre ai locali (che sono stati momentaneamente chiusi al pubblico) anche i saldi di conto corrente riconducibili ai sette indagati (sette persone fisiche e giuridiche), nonche’ dei beni, tra cui automobili. Gli indagati sono tutti componenti della famiglia Granatiero e persone a loro vicine o imparentate. I reati contestati sono il riciclaggio ovvero l’impiego di danaro, beni o utilita’ di provenienza illecita. Per la Procura del capoluogo adriatico il denaro investito a Pescara dai Granatiero proviene da un’altra famiglia della provincia di Foggia, la famiglia Romito, i cui componenti sono stati imputati per associazione per delinquere di stampo mafioso nel processo denominato “Iscaro-Saburo”. Si tratta di grosse somme di denaro contante che “non usciva dai conti correnti dei Granatiero ne’ dalle loro attivita’” – ha commentato il procuratore Nicola Trifuoggi (foto). Somme “ingiustificate” a disposizione dei Granatiero che venivano inserite in bilancio sotto la voce “crediti diversi”. Nell’ambito dell’operazione di oggi e’ stato nominato un amministratore giudiziario che si occupera’ della gestione degli esercizi commerciali che, quindi, riprenderanno l’attivita’ una volta eseguito l’inventario dei beni. Da questo punto di vista – ha detto Trifuoggi – si e’ voluto salvaguardare “l’aspetto occupazionale”.
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