Parco, Chiodi contestato dice la sua


Vasto – DI STEFANO: DOVE SONO LE PERIMETRAZIONI? – Chiodi contestato per il parco della costa teatina non si smonta e risponde dicendo la sua. Ieri sera a Vasto per inaugurare la scuola di formazione politica “Fo e Pa”, il governatore della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, e’ stato contestato da alcune decine di oppositori politici, schierati con bandiere e striscioni nei pressi di Palazzo d’Avalos, sede dell’appuntamento. “Si’ al parco della costa teatina, no al petrolio”, c’era scritto tra l’altro sui cartelli mostrati al passaggio a piedi, in piazza, del presidente, accusato, tra gli altri, da Pd, Giovani Democratici, Sel, Rifondazione Comunista, Giovani Liberamente, Wwf e Costituente del parco. Chiodi, che non si e’ scomposto, ha replicato cosi’: “Hanno sbagliato persona. Sono i comuni che devono dare indicazioni precise, cosa che, per adesso, hanno fatto solo in due. E’ necessario che, sulla perimetrazione del parco, siano i comuni a decidere e, per primo, e’ ora che si pronunci quello di Vasto. Per quel che mi risulta ha prodotto solo una delibera che non dice nulla nella sostanza. Come Regione – ha concluso Chiodi – daremo un parere importante, ma in ogni caso sentendo i comuni. Noi vogliamo prima sapere esattamente come la pensano le comunita’ locali”.

DI STEFANO – “La sinistra cambia il pelo ma non perde il vizio”. Cosi’ il senatore del PDL, Fabrizio Di Stefano, commenta la manifestazione di protesta di ieri a Vasto nei confronti del presidente Chiodi, argomento il Parco della Costa Teatina. “Quando il centro sinistra non sa come difendere certe posizioni – afferma Di Stefano – aggredisce protestando in maniera plateale. E quanto e’ accaduto ieri a Vasto ne e’ la piu’ classica delle riprove. A questi campioni di democrazia noi proponiamo di seguire l’esempio del sindaco di Torino di Sangro, e d’indire consultazioni popolari per capire effettivamente cosa vogliono i cittadini da loro amministrati. Ma un dubbio ci viene legittimo: perche’ dopo 11 anni non hanno fatto una proposta di perimetrazione? Dicono che e’ uno strumento di sviluppo, e forse e’ cosi’, ma andiamo a vedere nei nostri comuni montani, ricadenti nel realtivo Parco, se questo strumento ha effettivamente prodotto crescita…
Una cosa dev’essere ben chiara per il senatore PdL: “Non vogliamo delegare a nessun funzionario ministeriale, ne’ di destra ne’ di sinistra, la gestione ed il governo dei nostri territori. E faremo di tutto perche’ cio’ non avvenga. Non puo’ essere infatti un individuo venuto da Roma a tracciare i confini di un parco su una carta geografica, con tutti i limiti che ne conseguirebbero. La sinistra vuole il Parco? Noi non siamo contrari- conclude Di Stefano – ma ci dicano allora gli amministatori di quei comuni di centrosinistra, a partire dal sindaco di Vasto, qual e’ la loro proposta di perimetrazione. Solo a quel punto noi saremo pronti a discuterne. Riconosciamo il loro ruolo, perche’ eletti dal popolo, ma non ci puo’ essere altro metodo, o scorciatoia, per sottrarsi a delle enormi responsabilita’, che evidentemente non vogliono assumersi. Noi alle loro chiacchiere preferiamo i fatti , che sono quelli che ci dicono che il 4 agosto scorso e’ stato firmato a Roma, presso il Dipartimento per lo Sviluppo delle Economie Territoriali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, un protocollo d’intesa per la realizzazzione della ‘Via Verde Costa dei Trabocchi’, sottoscritto anche da buona parte delle amministrazioni di centro sinistra interessate. Questa e’ la nostra proposta. Questo e’ lo strumento che a nostro avviso puo’ tutelare, e al tempo stesso, valorizzare la nostra Costa dei Trabocchi”.


10 Settembre 2011

Categoria : Politica
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