“Sacconi? Imita solo il suo capo”
Pescara – “BARZELLETTE INVECE DI DIRITTI DEI LAVORATORI” – Scrive il Comitato “Se Non Ora Quando”: “Il ministro Sacconi ha passato il limite della decenza. Se ne deve andare. Subito! Non è concepibile, non potrebbe accadere in nessun paese serio che un Ministro per difendere un provvedimento indifendibile contro i lavoratori, e polemizzare con il più grande sindacato che lo contesta, non trovi di meglio che raccontare una triste barzelletta contro le suore, banalizzando una tragedia come la violenza sulle donne, che è la forma più brutale di negazione dell’altro, incompatibile con qualunque forma di ironia, e svelando così la sua visione del rapporto tra donne e uomini. Eppure è accaduto, così come è accaduto molte volte che il premier Berlusconi abbia esternato il suo pensiero sulle donne italiane, quelle belle e quelle brutte, quelle da usare come segretarie appetibili e quelle da mandare sui banchi del Parlamento come premio. Il Ministro Sacconi non ha fatto altro che imitare il suo capo, ma i tempi sono cambiati e le donne lo hanno gridato in centinaia di piazze. Peraltro, Sacconi si è distinto subito per solerzia misogina quando come primo atto del Governo in materia di lavoro si è affrettato a cancellare la legge sulle dimissioni in bianco, largamente usate contro le donne che pretendono di lavorare e fare figli! Questo Governo e questo Ministro si sono inoltre distinti per la totale mancanza di attenzione nei confronti del lavoro femminile, e non solo all’interno di questa manovra economica, quando ormai in tutto il mondo si agisce sapendo che per ogni donna che lavora si creano altri due posti di lavoro aggiuntivi in servizi. Ce n’è abbastanza per chiedere al Ministro Sacconi di fare velocemente alcuni passi indietro: le scuse alle donne sono un rimedio risibile, non è possibile accettare niente di meno delle sue dimissioni! Siamo pronte a presidiare la sede del Ministero del Lavoro finché non lo vediamo uscire di scena definitivamente!
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