Quella toccante madonnina speciale
(di G.Col.) – Ci sono madonne e madonne, alcune anche ben lontane dai cieli, come la Ciccone. La Madonna Fore è una piccola, toccante madonnina cara agli aquilani almeno quanto quella sul Duomo è cara ai milanesi doc e importati. Nei giorni scorsi, pericolante la chiesa tra i boschi di San Giuliano (prima l’incendio, poi il terremoto, le piaghe aquilane di questi anni duemila), la Madonna Fore – grazie al CAI – è stata devotamente venerata in una chiesa di fortuna. Il rito e il luogo della Madonna Fore sono speciali, e non c’è chi – aquilano di nascita, di adozione o di residenza casuale – non ne abbia almeno sentito parlare. Nel cuore di un bosco in una forra rocciosa, tra due colline, in un paesaggio che è a due passi dalla città , ma sembra lontanissimo, abitato solo dal vento, dall’odore dei pini e dagli uccelli, negli ultimi anni anche da qualche scoiattolo. Lì “vive” la Madonna Fore, che si chiama così proprio perchè è “fore”, lontana dall’abitato. Da lì è stata sfrattata da fuoco e terremoti, pur rimanendo inquilina titolare del posto. Lassù si sono concentrati in una feroce, leviatanica sadicità , i tuoni del male, con sferzate sataniche. Quel luogo ha patito la irsuta cecità della natura. Ma la tenacia degli aquilani, fedeli o infedeli, credenti o pervicacemente laici, ha chinato il capo di fronte ad un’inerme madonnina con gli occhi levati al cielo. Madre anche di chi non le è figlio, di chi non la prega, di chi cova silenziose sofferenze per quello che ha patito, senza fede. La Madonna Fore è fuori, ma molto dentro.
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