Delitto Rea, in Procura dei militari
Teramo – (Foto: i PM teramani Greta Aloisi e Davide Rosati) – Via vai sempre sostenuto di persone informate dei fatti in Procura, dove i magistrati Aloisi e Rosati portano avanti accertamenti e nuove indagini, ponendo domande a tutti coloro che conoscevano Salvatore Parolisi e la moglie assassinata, Melania. Oggi sono stati visti diversi militari provenienti dal reparto di Ascoli, nel quale il caporalmaggiore faceva l’istruttore di soldatesse. Sul reparto ci sono dubbi, che riguardano la vita interna, punteggiata da episodi che di militare hanno poco: feste, non moderate, incontri e chi sa cos’altro. Dettagli, comunque, che vanno approfonditi e sfrondati da esagerazioni e dicerie non sempre motivate. Da ricordare che, insieme ma serparata dall’inchiesta della magistratura civile, va avanti anche un’indagine della procura militare, blindata da una riservatezza totale. Perchè ciò che accadeva (forse) nella caserma femminile interessa i magistrati di Teramo? Sulla base di un’ipotesi che pare consolidata da vari elementi: Melania, la casta moglie di Parolisi, a lui totalmente dedita e fedele, avrebbe saputo dei festini in caserma e avrebbe potuto rappresentare per qualcuno una minaccia incombente. Per chi? Sicuramente per tutti coloro che di tali festini scomposti, se davvero c’erano, erano protagonisti e presumibilmente promotori. E’ un castello accusatorio, del quale, se darà esiti, si saprà forse solo nel processo. Misteri e fatti inquietanti, in parte oscuri, in parte trapelati fino alle orecchie di Melania che, il 18 aprile scorso, viene uccisa a coltellate nel bosco. Accusato del delitto è il marito Salvatore, in carcere da più di 40 giorni. Unico sospettato? I magistrati teramani vanno avanti.
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