I piccoli comuni? Sono vita
Pescara – Ancora una riunione, questa volta molto affollata, dei piccoli comuni che rifiutano la mannaia di riduzioni, amputazioni, accorpamenti frettolosi ordinati con decreto. L’incontro di oggi, voluto dall’ANCI (associazione dei comuni) e dal sindaco di Abbateggio, Antonio Di Marco, foto, è servito a ribadire che per regolamentare la delicata questione occorre, se mai, una legge pensata e studiata senza fretta, e non basta un decreto che somiglia solo ad una forbice. I piccoli comuni, 105 su 305 soltanto in Abruzzo, temono di perdere identità e ruolo nel territorio. Si comincia a cancellare quelli con meno di 1000 abitanti, poi, questo è il sospetto, di salirà a 3000 o 5000 abitanti. Unificare servizi e risparmiare? Da tempo si fa, perchè nei piccoli centri si è abituati, dicono i sindaci, a disporre di pochissimo denaro. Il risparmio è normalità per chi vive con pochi spiccioli da sempre. Il presidente dell’ANCI Abruzzo, Antonio Centi, foto, ha ricordato che i minicomuni rappresentano, a conti fatti, l’80 per cento del territorio italiano. Ogni comune conserva valori, cultura, tipicità storiche e gastronomiche, prodotti di qualità , tradizioni e fisionomie che ritraggono l’Italia più riposta ma autentica, al cospetto delle grandi realtà metropolitane che sono poco omogenee e non preservano alcuna identità sociale.
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