Delitto Rea: due donne in Procura
Teramo – Vanno avanti le indagini della Procura sul delitto Rea. Oggi si sono presentate dai magistrati, convocate come persone informate dei fatti, due donne. Si tratta di giovani amiche di Melania Carmela Rea, la moglie del sottufficiale Salvatore Parolisi, che è in carcere accusato di averla uccisa a coltellate nello scorso aprile in un bosco tra Civitella del Tronto e Ascoli Piceno. Le donne sono state amiche intime di Melania, e a loro la giovane moglie di Parolisi confidava le sue pene, le sue angosce per i tradimenti del marito. Anche il dettaglio di una telefonata a Ludovica, l’amante di Salvatore, particolarmente importante, perchè in quella occasione Melania avrebbe detto all’amica: “Vengo a trovarti a Napoli, debbo dirti delle cose gravi”, o qualcosa del genere. Qualcosa di oscuro e di grave riguardante la caserma di Ascoli in cui Salvatore faceva l’istruttore di soldatesse? Della caserma, a quanto riferito ieri, si interessa oltre alla magistratura civile, anche la procura militare. Le due testimoni ascoltate oggi sono ritenute importanti nel contesto delle indagini tuttora in corso. Attesa anche la decisione della Cassazione sulla scarcerazione di Parolisi. Il giovane è dentro, come deciso dal gip su richiesta della procura, e come confermato dal tribunale del Riesame dell’Aquila. Ma i difensori Biscotti e Gentile chiedono che sia scarcerato, e ora lo fanno rivolgendosi alla Cassazione, chiamata a confermare o respingere la decisione del Riesame.
Infatti, i legali di Salvatore Parolisi hanno depositato questa mattina il ricorso in Cassazione contro la decisione del tribunale del Riesame dell’Aquila, che il 23 agosto ha confermato la detenzione in carcere a Teramo. Secondo gli avvocati la decisione dei magistrati aquilani ha diversi punti deboli, con “risposte superficiali ad una robusta quantita’ di obiezioni difensive su molte cose”. Nel merito, i due legali contestano “i dati sull’ora della morte della donna, poi la rivelanza delle sei presunte tracce di dna estraneo trovato sul corpo di Melania, (femminili e maschili) e l’analisi delle celle telefoniche nella zona tra Colle S. Marco di Ascoli e Ripe di Civitella del Tronto, dove il cadavere venne trovato il 20 aprile scorso, due giorni dopo la scomparsa della 29enne di Somma Vesuviana”.
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