Scricchiola il cuore industriale abruzzese


sevel-atessaAtessa – Per parecchio tempo non vedremo più correre sulla ferrovia adriatica, verso Nord, gli interminabili treni merci carichi di furgoni della Sevel. Gli ultimi stanno transitando in questi giorni: le consegne sono in corso. Scricchiola sinistramente, infatti, il cuore industriale dell’Abruzzo, la Val di Sangro: tra cassa integrazione e ferie, chiudono i battenti parecchie aziende. Prima di tutte, la Sevel, la più grande azienda d’Abruzzo, piùdi 5.000 dipendenti. La cassa integrazione (l’ennesima nel 2009) è cominciata ieri. Dura per l’intera settimana. Poi ripresa e ancora stop il 24 luglio compreso. Ci saranno poi le ferie. In pratica, si riapre il 24 agosto. Con la Sevel chiusa, non hanno più molto da fare numerose aziende dell’indotto, che si presume chiuderanno anche loro. Periodi di stop alla produzione sono previsti anche per la Honda e per la Honeywell. Diciamo in tutto poco meno di 9-10.000 lavoratori. Tutto deriva da una profonda crisi di mercato, che ha colpito principalmente la Sevel, nonostante la celebrità del suo veicolo Ducato. Ma anche per altre aziende le cose non vanno bene. La Lombardia del Mezzogiorno (la provincia di Chieti da Lanciano verso Sud, a San Salvo) e anche Termoli nel Molise non sorride più. Decenni orsono i vip più vip (dal papa al presidente Pertini e all’avvocato Agnelli) erano ospiti illustri e ben accolti, quando benedivano e inauguravano le industrie che spinsero l’Abruzzo verso il benessere. Tutto è solo ricordo.
(Nella foto: Panoramica del parco mezzi prodotti dalla Sevel di Atessa)


07 Luglio 2009

Categoria : Economia
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