Incontri: quelli che se ne vanno


L’Aquila – Il cronista che batte la città, alla ricerca di spunti e inquadrature per raffazzonare un po’ di ottimismo, per infilare un piedistallo sotto qualche parvenza di speranza, sente spesso dire che, per carità, in fondo sono pochi quelli che se ne sono andati a vivere altrove e che, vedrete, torneranno appena sarà possibile. Anagraficamente, sarà anche così, perchè chi se ne va non si cassa – almeno subito – dall’anagrafe del suo comune. Ci sarà tempo e modo per farlo, magari dopo tanto tempo. Vero? Forse. Noi stiamo ai fatti e vi raccontiamo una storia minimale, di cui non siamo andati alla ricerca, ma che ci si è presentata sotto gli occhi camminando per la periferia aquilana, con il segreto desiderio di incontrare qualche volto noto, qualche conoscente perso di vita, qualche amico non dimenticato, ma sicuramente non più frequentato.
Accade proprio questo. Un vecchio amico, che vive con la moglie e due figli, un maschio di 34 anni e una ragazza di 30. Gli chiediamo notizie di loro. “M., il maschio, se n’è andato a Roma, ormai vive lì da quattro mesi, torna il venerdì, ma non sempre…”.
E la ragazza? “Ah, lei se n’è proprio andata. E’ a Novara, ha trovato lassù un lavoro… E sì, praticamente non abitano più a L’Aquila”.
Cosa facevano? “Lui era precario in un ufficio (ndr: fa il nome), ma alla fine si è stufato di vivere senza certezze e ha scelto Roma. Lei era precaria in un’azienda (ndr: fa il nome, è un’importante industria), ma l’hanno liquidata e le hanno promesso che forse a maggio 2012… E così se n’è andata a Novara, dove lavora quasi 10 ore al giorno, fino alle 7 di sera. Gente che bada solo ai soldi, lassù, convinta che L’Aquila ormai sia stata ricostruita”.
Ecco due famiglie future che non si formeranno a L’Aquila. Ecco due emigrati, generazione post-sismica. Quanti saranno nella stessa situazione? Quanti, estenuati da una città che non offre, avranno tagliato gli ormeggi? Quanti hanno mantenuto la residenza in città, ma in pratica non vi abitano più? Fermiamo l’emorragia, facciamolo subito, prima di dover fare conti dolorosi di caselle lasciate vuote. Per sempre.


01 Settembre 2011

Categoria : Cronaca
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