Tendopoli: “Attenti a promesse vagabondi”
Isola del Gran Sasso – Il giorno della conclusione della XXXI Tendopoli di San Gabriele, l’arcivescovo di Ancona-Osimo, Edoardo Menichelli, ha ricordato i tanti giovani incontrati a Madrid durante la Giornata Mondiale della Gioventu’, ai quali nel corso delle catechesi ha detto “non pensate di modellare Cristo, ma siate voi a modellarvi su Cristo. Voi siete spettatori e protagonisti dello smottamento dell’anima. Non andate dietro a cantanti che tentano di ingannarvi con promesse da vagabondi. E’ solo attraverso la croce e il farla propria che troverete il gaudio dell’anima. Gesu’ Cristo e’ l’unico che non inganna, non vi fa promesse di ricchezza”. L’ultimo giorno della Tendopoli si e’ aperto con la tradizionale marcia a piedi verso Isola del Gran Sasso, dove i tendopolisti sono stati accolti dal vice sindaco di Isola Roberto Di Marco. Ad attenderli nel Santuario c’era monsignor Edoardo Menichelli, con altri trenta sacerdoti provenienti da tutta Italia. “Vi ringrazio per l’invito – ha esordito Menichelli – per me pieno di sentimenti spiritualmente significativi che mi rimandano a questa terra. Ricordo i dieci anni del mio mistero episcopale in Abruzzo”. L’Arcivescovo ha poi invitato i ragazzi, riprendendo quello che e’ stato il motto di questi giorni “Alzati e risplendi” ad ‘alzarsi per essere vivi, consapevoli, liberi. Alzati e’ l’atteggiamento di colui che e’ risorto, evangelicamente parlando. E’ l’atteggiamento di colui che ha rovesciato dentro di se’ la prigionia dell’anima e della vita. E’ la dimensione della luce, della bellezza. Ecco allora ‘Risplendi’”. Giunto a sorpresa a portare il suo saluto ai tendopolisti anche il vescovo di Teramo monsignor Michele Seccia che, al termine della messa, si e’ unito a loro con una raccomandazione: ‘Ragazzi, irradiate luce nella tenda delle vostre comunita’. Da oggi avete motivo di guardarvi dentro’. Con la tradizionale foto ricordo davanti al vecchio Santuario, particolarmente animata dai ragazzi venezuelani e’ seguito un lungo valzer di canti, dediche e scritte autografe sulle magliette, scambi di indirizzi per non perdersi di vista, tanti sorrisi e anche qualche lacrima. Sceso il sipario su questa XXXI edizione, il fondatore e anima della Tendopoli padre Francesco Cordeschi ha mostrato tutta la propria soddisfazione lodando il Signore per i suoi prodigi. Per i giovani in partenza i saluti non hanno rappresentato un addio ma un reciproco impegno a ritrovarsi di nuovo insieme.
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