Convegno “Per dono: l’etica dei trapianti”
L’Aquila – PERDONO E PER-DONO E PERDONANZA NEL NOME DI CELESTINO – Scrive il Prof. Antonio Famulari (foto) - Coordinatore Regionale per i Trapianti Regione Abruzzo- Regione Molise – Direttore U.O.C. Trapianti d’Organo – Azienda ASL n. 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila: “Il Convegno, organizzato dal Centro Regionale per i Trapianti Regione Abruzzo-Molise della Azienda ALS n.1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila è inserito per la prima volta nel programma della 717A edizione della Perdonanza Celestiniana. Tale opportunità vuole richiamare l’attenzione della popolazione su un dono particolare che ognuno di noi può fare agli altri. L’accostamento con il Perdono di Celestino è fin troppo ovvio, Egli donò al popolo un perdono in un tempo in cui le indulgenze erano lucrate, un donatore, o la famiglia che testimonia la sua volontà, dona i suoi organi a pazienti che ne hanno più bisogno, in anonimato e gratuità.
Donare i nostri organi dopo la morte, o in vita, nei casi previsti, è segno di alto valore sociale etico e solidaristico soprattutto in tempi in cui certi valori sembrano esser dimenticati, ed il convegno, con l’intervento di illustri relatori appartenenti alla Rete Nazionale per i Trapianti, vuole far chiarezza e far riflettere sul tema quanti non hanno preso posizione al riguardo, magari per esorcizzare il pensiero della morte stessa. La società ci chiede un gesto di solidarietà, di amore cristiano per i credenti, a favore di quanti aspettano dal trapianto di rinascere a nuova vita, sia nel senso letterale del termine per i pazienti in attesa degli organi salvavita (cuore, fegato, polmoni) che in termini di qualità di vita per i tanti dializzati che attendono un rene.
L’attività trapiatologica della Regione Abruzzo è ormai consolidata con la presenza a L’Aquila del Centro Regionale, del Centro Trapianti di Rene, della Banca degli Occhi e dei tessuti, del Centro Regionale di Tipizzazione Tissutale e del Centro Trapianti di Cuore a Chieti.
Dal 2001 a L’Aquila il Centro Trapianti di Rene (a direzione Universitaria) ha al suo attivo 349 trapianti i cui risultati in termini di sopravvivenza dell’organo e del paziente sono in linea con le medie nazionali ed addirittura migliori di altri centri più blasonati; ciò probabilmente non tanto per maggiori capacità tecniche degli operatori, ma forse proprio per la dedizione e la passione di cui un intervento chirurgico come il trapianto ha bisogno, tenendo sempre in mente, come dovere deontologico prima che professionale, che l’organo donato va utilizzato con equità, giustizia e competenza nel rispetto del donatore.
L’oscillazione del numero dei trapianti dipende da elementi multifattoriali quale il progressivo aumento dell’età dei donatori; la variabile ancora molto elevata delle percentuali di opposizione al prelievo è spesso figlia di una mancanza di informazione culturale adeguata che, invece, costituisce un elemento di supporto importante per prendere delle decisioni delicate ed in un momento drammatico come può essere quello della morte improvvisa di un proprio caro.
Iniziative come questo Convegno hanno ragion d’essere proprio nell’ottica di informare la popolazione e far sì che ognuno in vita prenda la propria decisione con generosità e la esprima in maniera manifesta.
A conclusione del Convegno “La Foll Band in concerto nel Chiostro” che ringrazio per la disponibilità e per la collaborazione che ci offre da tempo nella diffusione della cultura della donazione.
Un ringraziamento va al Comitato Perdonanza che, cogliendo lo spirito peculiare dell’iniziativa ha inserito il Convegno nel programma ufficiale, alla Corte dei Conti, all’Avvocatura dello Stato ed all’Agenzia del Demanio per aver reso possibile la realizzazione della manifestazione in un luogo così prestigioso quale il Complesso Monumentale di San Domenico che spicca nel cuore ferito della città. Un caloroso ringraziamento alle associazioni di volontariato, ANED AIDO e ADMO, che fanno parte a pieno titolo della grande famiglia trapiantologica, ed alle Istituzioni, ASL ed Università, che tramite le loro strutture, il loro personale, le loro funzioni ci aiutano e ci supportano per lo svolgimento di una attività che, anche se messa a dura prova da eventi al di fuori di ogni previsione,. ha continuato e continuerà a svolgere il proprio ruolo dando lustro alla Città e alla Regione cercando nello stesso tempo di offrire una risposta positiva al bisogno di salute che ci viene richiesto”.
Non c'è ancora nessun commento.