Delitto Rea: per Riesame Parolisi omicida – Per la difesa sarà innocente in Cassazione


L’Aquila – - (Nella foto il presidente del Riesame, Gargarella) – Anche per il Tribunale del Riesame Salvatore Parolisi e’ l’”unico possibile autore del reato. Allo stato e’ indubitabile – scrive il collegio giudicante nel provvedimento, che conferma la detenzione in carcere di Parolisi – che la responsabilita’ dell’omicidio debba farsi risalire a Salvatore Parolisi”. Per i giudici le considerazioni espresse dalla difesa (che parla di “scarne e superficiali motivazioni da parte del Riesame”) non valgono a mutare il quadro indiziario. Per i magistrati aquilani, la detenzione in carcere e’ l’unica situazione possibile per il caporalmaggiore. “Vi sono concreti elementi – scrive il collegio a pagina 22 del provvedimento – relativi al pericolo di inquinamento probatorio. Perche’ il reato e’ stato commesso con estrema efferatezza evidenziando una personalita’ proclive a gesti del genere. Come anche il depistaggio posto in essere successivamente (la siringa conficcata nel corpo di Melania Rea) ed il deturpamento del cadavere, evidenziano una personalita’ che ha posto in essere il vilipendio del cadavere di quella che era pur sempre la compagna di vita e madre della figlia, al fine di tentare di procurarsi l’impunita’”. Per il tribunale dunque Parolisi e’ pericoloso socialmente.

I DIFENSORI – (Foto: l’avv. Gentile ieri a L’Aquila) – Diametralmente opposta la posizione dei difensori di Parolisi. “La battaglia di Parolisi verso l’innocenza sara’ dura e difficile, la combatteremo a partire dal ricorso in Cassazione con dignita’ e determinazione, perche’ siamo certi che la giustizia riconoscera’ la sua totale estraneita’ ai fatti”. Commenta cosi’ l’avvocato di Salvatore Parolisi, Nicodemo Gentile, dopo aver letto le motivazioni dei giudici del Riesame che confermano la detenzione in carcere del sottufficiale accusato del delitto di Melania Rea. “Lette le motivazioni del Riesame, a ragion veduta, possiamo affermare che la montagna ha partorito il topolino”, dice Gentile che insieme al collega Valter Biscotti difende l’ex marito della ventinovenne di Somma Vesuviana (Napoli) il cui assassinio e’ avvenuto il 18 aprile scorso a Ripe di Civitella nel Teramano. “Continua l’appiattimento dei giudici ai fragili ed oscillanti elementi che sorreggono l’ipotesi accusatoria”, prosegue il legale del caporalmaggiore in carcere dal 20 luglio scorso, “nonostante gli inconfutabili dati tecnici, le circostanze di fatto, le testimonianze offerte dalla difesa che hanno smascherato le lacune, le omissioni e le forzature di un’indagine a senso unico. La scarna motivazione sara’ ricordata solo per aver svalutato risultati tecnici oggettivi come “lo strano balletto della quantita’ e qualita’ del contenuto gastrico”, il Dna, le celle telefoniche, abbracciandone altri assolutamente sfalsati, inaffidabili ed incerti. Si tratta di indizi di innocenza di Parolisi”, conclude Gentile, “accusato di un omicidio di cui, contrariamente a quanto sostenuto finora, non vi e’ certezza sotto il profilo medico-legale ne’ dell’ora, ne’ del giorno in cui e’ avvenuto”.


23 Agosto 2011

Categoria : Cronaca
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