Gli stipendi? Sì, sono d’oro
Roseto – I CONTI IN TASCA AI “VIPPONI” DELLA REGIONE – Altro che tagli e sforbiciamenti, tanto tempo spacciati per eroici e rispettosi del livello economico dell’Abruzzo. Gli stipendi dei “vipponi” della politica regionale sono sempre d’oro, e come. Pio Rapagnà e Giovanna Forti, promotori dei referendum regionali abrogativi, scrivono: “I costi e gli sprechi della politica nella nostra Regione sono diventati ormai insopportabili: è ora di dare avvio, anche attraverso i referendum regionali abrogativi, ad una “grande riforma morale” per un “Nuovo Abruzzo”.
La indennità dei Consiglieri Regionali viene determinata in base al 65% della indennità attribuita ai Parlamentari italiani, e il trattamento economico mensile è determinato secondo il seguente prospetto:
CARICA
Indennità consiliare
Indennità di funzione
Rimborsi per presenze
TOTALE
LORDO
Ritenute per imposte e fondo previdenziale
TOTALE NETTO SPETTANTE
CONSIGLIERE
Euro 6.846,63
Euro 3.408,00
Euro 10.244,63
Euro 3.822,23
Euro 6.432,4
SEGR.COMM. E VICE PRES.
Euro 6.846,63
Euro 585,18
Euro 3.408,00
Euro 10.839,81
Euro 4.043,41
Euro 6.796,4
PRES. COMM.- CAPOGRUPPO – SEGR. UFF. PRESIDENZA
Euro 6.846,63
Euro 1.755,55
Euro 3.408,00
Euro 12.010,18
Euro 4.546,89
Euro 7.463,29
ASSESSORI E VICE PRES. CONSIGLIO
Euro 6.846,63
Euro 2.340,73
Euro 3.408,00
Euro 12.595,36
Euro 4.798,33
Euro 7..797,03
PRES. GIUNTA E CONSIGLIO
Euro 6.846,63
Euro 3.511,09
Euro 3.408,00
Euro 13.765,72
Euro 5.301,35
Euro 8.464,37
L’assegno vitalizio ai Consiglieri cessati dal mandato è così determinato: 3.170,75 euro lordi per 5 anni di contributi; 4.746,13 euro per 10 anni di contributi; 6.658,58 euro per 16 anni e oltre; reversibilità e assegno di fine mandato.
Gli Organi di vertice degli “innumerevoli” enti strumentali percepiscono le seguenti indennità:
Commissari straordinari: 6.465,84 euro; Presidenti: 4.041,15 euro; Vice Presidenti: 3.232,92 euro; Presidenti di Aziende partecipate e controllate: 5.253,50 euro; Vice Presidenti: 4.041,15 euro, Componenti dei Consigli di Amministrazione: 3.172,14 euro; Presidenti di ATER (edilizia popolare): 2.828,80 euro; Consiglieri: da 1.223,46 a 2.024,57 euro; Revisori: da 2.024,57 a 2.694,10 euro (tali indennità, in molti casi, vengono aumentate e raddoppiate se gli interessati svolgono una attività lavorativa non dipendente, oppure se, dopo la nomina, si sono collocati in aspettativa non retribuita).
Le firme necessarie per la richiesta di un Referendum abrogativo regionale sono ben 25.045 e devono essere tutte raccolte, “autenticate”, certificate e presentate entro 120 giorni dalla vidimazione dei moduli da parte del funzionario incaricato dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale.
Per tutta una serie di “ostacoli burocratici e procedurali”, mai rimossi dagli uffici preposti, a partire dal 1987 e nel corso di 24 anni trascorsi dalla approvazione della prima Legge istitutiva del Referendum regionale, è stato matematicamente e materialmente “impossibile per tutti”, compresi gli espertissimi radicali, arrivare allo svolgimento di ogni e qualsiasi “Referendum abrogativi” proprio sui costi e sugli sprechi della politica. I più recenti “tentativi” senza esito risalgono ormai agli anni 2007 e 2008, nel bel messo della crisi istituzionale, arresto e dimissioni del Presidente Del Turco, elezioni anticipate e successivo terremoto del 6 aprile 2009. Ma, sembra ombra di dubbio, in pochi hanno dato una mano e tra questi “nessuno” della “classe politica” abruzzese di allora e di oggi. E’ necessario riprovarci ancora, altrimenti la crisi economica ci divorerà”.
Non c'è ancora nessun commento.