Delitto Rea, Salvatore si salverà? Lunedì parlerà con il Riesame a L’Aquila


L’Aquila – Lunedì alle 9 Salvatore Parolisi, dopo una presumibile nottata insonne, vivrà uno dei giorni più difficili della sua vita, dal delitto Rea ad oggi. Delitto di cui due procure (Ascoli e Teramo) lo accusano, d’intesa con due giudici delle indagini preliminari, che lo hanno arrestato e finora tenuto dentro. Il caporalmaggiore campano compare dopodomani davanti al tribunale del Riesame dell’Aquila (presidente Gargarella, il magistrato del processo alla Commissione grandi rischi). Per la prima volta (a meno che non ci ripensi) parlerà, dirà la sua verità, confortata da un documento che viene descritto come solido. La memoria che i difensori Biscotto e Gentile depositeranno all’inizio dell’udienza. Anche ieri, come ormai avviene da settimame, qualcuno ha fatto circolare presunte novità e “notizie” trapelate chi sa da dove, sui “segreti” della caserma femminile di Ascoli in cui Parolisi faceva l’istruttore e, a quanto pare, anche il seduttore. Mestiere non difficile, visto che sue “vittime” furono numerose soldatesse. Una in particolare: la sua amante, Ludovica. Anche lei tradita e delusa, come accadde a Melania, le bella e dolce moglie di Salvatore, trucidata in un bosco presso Civitella del Tronto. Era l’aprile 2011. Scannata, si può brutalmente dire, vista la natura delle coltellate inferte sul corpo prestante e robusto della giovane moglie del sottufficiale.
Cosa può accadere lunedì a L’Aquila? per i difensori, la scarcerazione. Ne sembrano convinti. Dicono di avere elementi per scagionare il militare, uomo che vive in questi giorni in una solitudine assoluta, senza visitatori in carcere. Solo i suoi difensori. E’ affidato a due avvocati, il resto del mondo non è certo bendisposto verso Parolisi. Un tribunale deciderà se deve restare in carcere o tornare libero, in attesa, comunque, di un processo che nessuno potrà risparmiargli. Forse tra incubi e ricordi di donne che avrebbe potuto amare, e che ha amato, come dice lui, tra una bugia e la successiva. Nessuno è colpevole fino alla condanna, certamente. Ma si può essere più indisponenti di altri, e per molti, moltissimi, Parolisi lo è. Non è una situazione che gli giova. A parte il corso che la giustizia comunque prenderà.


20 Agosto 2011

Categoria : Cronaca
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