Il Comune e i piani di ricostruzione
L’Aquila – Da Avvocarti Senza Dimore riceviamo: “In merito alle notizie diffuse negli ultimi giorni sugli organi stampa relative alla presentazione da parte del Comune di L’Aquila dei “Piani di ricostruzione”, si ritiene necessario precisare che il provvedimento pubblicato dal comune in data 10.08.11 (piano stralcio San Pietro-San Marciano) non presenta i requisiti minimi richiesti dalla normativa vigente ai fini della predisposizione dei Piani di Ricostruzione, ma costituisce, semmai, l’ultimo stralcio del provvedimento del Comune sul cd “asse centrale”, inizialmente concepito quale asse privilegiato di intervento in riferimento alla zona Corso Federico II – piazza Duomo – Corso Vittorio Emanuele e in seguito esteso a tutto il centro storico per successivi stralci.
Il provvedimento che il Comune erroneamente definisce “Piano di Ricostruzione” è in realtà pertinente al solo aspetto prettamente “edilizio”, in quanto viene recepita la volontà espressa dai cittadini nelle “proposte di intervento” di effettuare in via largamente maggioritaria interventi di consolidamento e restauro conservativo sugli edifici danneggiati dal sisma, ma lascia irrisolti tutti i problemi di sviluppo economico, sociale, strutturale e di rientro delle popolazioni terremotate che il piano di ricostruzione dovrebbe contribuire a definire; restano inoltre irrisolti, tra i numerosi altri, i problemi relativi al finanziamento delle seconde e terze case, con particolare riguardo ad edifici non facenti parte di aggregati edilizi, degli interventi di ristrutturazione, anche mediante demolizione e ricostruzione, non consentiti in centro storico sulla base del vigente prg, ai sottoservizi, alle zone bianche ed alle varie lacune normative emerse dalla data del sisma.
Premesso pertanto che, sulla base dei provvedimenti sull’asse centrale, estesi dal Comune a tutto il centro storico, i progetti potranno essere depositati, è tuttavia necessario che, ai fini dell’ammissione a finanziamento dei detti progetti da parte degli organismi preposti, sia predisposto dal Sindaco il “Piano di Ricostruzione” previsto dalla legge.
Gli “Avvocati senza Dimore” ricordano di aver promosso dinanzi al TAR di L’Aquila il giudizio per la nomina di un Commissario ad acta che dovrà provvedere, in assenza di attività da parte del Comune, alla predisposizione dei “Piani di ricostruzione”; in attesa della decisione del Tribunale Amministrativo Regionale, non sembra che il Comune sia intenzionato a provvedere a quanto di propria competenza.
E’ comunque necessario evidenziare che la ricostruzione di un territorio distrutto dal sisma non può attuarsi semplicemente con il recupero del preesistente ma è necessaria una pianificazione e programmazione plurisettoriale a medio – lungo termine per lo sviluppo ed il rilancio dei territori interessati e che il PDR rappresenta anche l’ultima occasione certa per prevedere l’appostamento di risorse economiche che tra qualche anno nessuno sarebbe disposto a concedere.
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