La Uil regionale su Sviluppo Abruzzo

Pescara – Per Sviluppo Abruzzo, occorrono interventi che toccano alla Regione, perché è chiaro che non lo farà l’Amministratore Unico, dipendente della capogruppo nazionale, Invitalia, che usa la struttura dell’Aquila solo per scaricarvi i suoi costi, ma non ci lavora. Lo scrivono Pietro Paolelli e Roberto Campo della Uil regionale, che aggiungono: “Ad oltre un anno dal suo insediamento, l’Amministratore Unico non ha mai presenziato alle diverse iniziative pubbliche della società perché impegnato a Roma (sede di lavoro abituale) ed è quindi praticamente ignoto a tutte le istituzioni locali. Tocca alla Regione evitare il paradosso che il rafforzamento del ruolo del gruppo nazionale Invitalia nel rilancio dell’Aquila si accompagni alla liquidazione della struttura abruzzese: invece di aiutare l’Aquila, le si sottrarrebbero risorse ruolo, competenze, professionalità. Il lavoro all’Aquila ed in Abruzzo per una struttura di servizio come Sviluppo Italia Abruzzo non manca certo: perché dobbiamo farlo fare a Invitalia da Roma, previo smantellamento della struttura abruzzese? L’assemblea sociale del 22 giugno scorso, che avrebbe dovuto decretare la messa in liquidazione della società Sviluppo Italia Abruzzo, è stata rinviata al prossimo 15 settembre e, nel frattempo, il ministro dello Sviluppo Economico Scajola concede una proroga di un anno (fino al 30 giugno 2010) per consentire la conclusione del processo di riordino del gruppo Invitalia e delle sue partecipate regionali: l’occasione va colta per scongiurare l’esito negativo annunciato e dare invece un futuro a Sviluppo Italia Abruzzo. L’Amministratore Unico di Sviluppo Italia Abruzzo SpA ha avviato lo smantellamento della sede legale della società all’Aquila, con l’obiettivo di ridurla a un mera sede di rappresentanza, privando quindi la città di una ulteriore servizio. Tocca alla Regione costruire un esito diverso, positivo, di questa vicenda, coerente con l’obiettivo della rinascita dell’Aquila e del rilancio dell’Abruzzo”.
(Nella foto: Pietro Paolelli della UIL regionale)