“Dimenticati” gli artisti aquilani
L’Aquila – Scrive Daniele Mariani: “L’evento più atteso dal mondo intero, che si terrà dall’ 8 al 10 luglio nella “Capitale del dolore” dimentica i suoi artisti più grandi, che di dolori ne hanno patiti tanti. I più colpiti, con gli studi e le abitazioni distrutte, che continuano eroicamente a lavorare tra il fango di periferia e le incertezze incancellabili del loro futuro, cadono nel nulla dei ricordi estremi. Il G8 dimentica i suoi artisti più autentici, visceralmente legati alla città a cui hanno consacrato la loro esistenza, di ricercatori autentici, di guerrieri senza clamore.Grandi nomi che coprono un secolo di ricerche artistiche, nell’altezza del loro splendore poetico. Patini, Cifani, Centi, Mariani, Brindisi, Marinucci, etc.esempi di una pittura alta e conforme alle ricerche artistiche di un secolo, contraddittorio ed innovatore.Dal verismo all’astrattismo al neoinformale, i nostri maestri non arretrano davanti a nessuno dei rappresentanti internazionali delle avanguardie storiche. Le loro opere possono raccontare più di qualsiasi forma di narrazione, le identità in esse cercate e riflesse, ancore di salvezza memoriale in un futuro indecifrabile. In esse i giovani potranno ritrovare forme elementari di identità perdute, sublimate in un contesto culturale europeo. Gli organizzatori del G8 premiano, invece, chi il dolore non lo ha subito, con una mostra di sconosciuti ( fatta eccezione per tre maestri storici ) che provengono da diverse parti d’Abruzzo, e che non rappresentano nulla per la nostra città . La manifestazione dal titolo “9 per 99″ non porta nulla alla nostra memoria di cittadini feriti, utilizza fondi pubblici per valorizzare artisti non direttamente colpiti dal terremoto, nullificando una grande possibilità di riscatto culturale e morale di cui, oggi, i nostri maestri necessitano. Chiedo, invece, che le istituzioni riparino a questa dolorosa mancanza, con una mostra itinerante successiva a quella suddetta, che possa portare nelle diverse sedi internazionali, lo spirito e l’originalità dei nostri grandi artisti aquilani, restituendogli ciò che gli appartiene di diritto”.
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