Comuni, folle tagliare all’impazzata
Pescara – CASTIGLIONE A CASAURIA PENSA AGLI EMIGRATI – CONTRARIA LEGAMBIENTE – I sindaci dei piccoli comuni del Pescarese puntano a bloccare la manovra finanziaria proposta dal Governo. Si incontreranno lunedi’ 22 agosto alle 12 presso la Sala Figlia di Iorio della Provincia. A promuovere l’appuntamento e’ stato Antonio Di Marco, sindaco di Abbateggio, 460 abitanti circa, una delle 14 realta’ della provincia destinata a scomparire se la proposta del Governo Berlusconi sara’ approvata dal Parlamento. “L’articolo 16 del decreto – afferma Di Marco in una nota – parla di misure urgenti da adottare per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. Ma quale sviluppo? E’ cosi’ che il nostro esecutivo intende far crescere il Paese, sopprimendo gli enti locali? Siamo proprio su una cattiva strada, prima sono state colpite le Comunita’ Montane, ora si passa ai piccoli Comuni e alle Province. Ma dove vogliamo arrivare? Non e’ pensabile – prosegue la nota – che con un colpo di spugna si cancellino realta’ cosi’ importanti per il nostro territorio e per l’intera Nazione. Accorpare i Comuni significa perdere il contatto con la storia e le tradizioni dei nostri paesi, e annullarne l’identita’, assumersi la responsabilita’ dello spopolamento definitivo delle aree interne gia’ penalizzate dalla riduzione progressiva dei servizi basilari. E per cosa poi? Per un ipotetico risparmio economico? Se si pensava di abolire i Comuni perche’ a maggio scorso abbiamo eletto nuovi amministratori, quanto e’ costato alla Nazione? No, non siamo noi la causa di questa crisi! Credo che il nostro Governo sia confuso ed ignaro. Non sa forse che molti amministratori pubblici non percepiscono, nemmeno, le indennita’ di carica per svolgere il loro mandato, ma lo fanno gratuitamente e con passione, spinti soltanto dall’amore per il proprio territorio e dalla voglia di farlo crescere. Ecco perche’ non ci fermeremo, anzi promuovero’ un coordinamento regionale per coinvolgere tutti i Sindaci abruzzesi colpiti dal provvedimento, l’ANCI, l’UNCEM e i Parlamentari abruzzesi. Siamo pronti ad avviare forme di protesta, fino ad arrivare a Roma e se necessario a riconsegnare le chiavi dei nostri Municipi perche’ il Governo deve capire che sta commettendo un gravissimo errore.” E Intanto Di Marco in qualita’ di Consigliere della Provincia di Pescara ha chiesto, anche, la convocazione di un Consiglio straordinario per trattare questo spinoso argomento”.
CASTIGLIONE A CASAURIA – Tre consiglieri comunali di Castiglione a Casauria, Nunzio Caiano, Concetta Salvatore e Liberato Giuliani, lanciano la proposta di trasferire la residenza in questo paese della provincia di Pescara di tutti gli emigrati di Castiglione iscritti all’Aire, cioe’ l’anagrafe della popolazione italiana residente all’estero. Un modo, questo, per far lievitare il numero dei residenti e scongiurare la chiusura del comune (che conta meno di 900 abitanti). Tra l’altro i tre segnalano che il decreto legge contenente la manovra presenterebbe dei profili di incostituzionalita’, considerato che l’automonia dei comuni e’ garantita dalla Costituzione italiana. I tre contano sul supporto del sindaco Gianmarco Marsili.
LEGAMBIENTE – Da anni fortemente impegnata nella valorizzazione e salvaguardia dei piccoli Comuni con la campagna nazionale “Piccola grande Italia”, anche Legambiente Abruzzo vede nell’accorpamento dei piccoli Comuni prospettato dal ministro Calderoli una privazione definitiva di qualsiasi capacità di futuro a 105 borghi abruzzesi. «I piccoli Comuni d’Abruzzo svolgono un ruolo fondamentale nella conservazione di ricchissime tradizioni locali, di un patrimonio artistico impareggiabile ma anche di una qualità della vita invidiata in tutto il mondo – ricorda Luzio Nelli, della segreteria regionale di Legambiente – Essi si rendono roccaforti di identità e custodi del nostro patrimonio storico-artistico, naturale ed enogastronomico, dal momento che si confermano spesso come luogo privilegiato di sperimentazione in fatto di energia, economia verde e riciclo dei rifiuti e che il territorio di quasi il 70% dei piccoli Comuni è interessato da aree protette. È un gravissimo errore considerarli come un’eredità del passato, perché al contrario possono rappresentare una straordinaria occasione per difendere le nostre qualità e costruire il futuro. Non possiamo rinunciare ad un’opportunità decisiva per entrare, con la nostra identità, nei mercati globalizzati, scommettendo su queste realtà».
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