Per un trapianto utile ed etico


(di Carlo Di Stanislao) – I trapianti sono una grande conquista della scienza al servizio dell’uomo e non sono pochi coloro che ai nostri giorni sopravvivono grazie al trapianto di un organo. La medicina dei trapianti si rivela, pertanto, strumento prezioso nel raggiungimento della prima finalità dell’arte medica, il servizio alla vita umana. Tuttavia, come accade in ogni conquista umana, anche questo settore della scienza medica, mentre offre speranza di salute e di vita a tanti, non manca di presentare alcuni punti critici, che richiedono di essere esaminati alla luce di un’attenta riflessione antropologica ed etica. Di questo si discuterà, con esperti di varia formazione, il 26 agosto, con inizio alle 16,30, nel complesso monumentale di S. Domenico a L’Aquila, nel corso del convegno, organizzato dal prof. Antonio Famulari, direttore del Centro Trapianti, a direzione universitaria, dell’Ospedale San Salvatore della ASL 01 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, intitolato “Per Dono. Aspetti Etici nel Trapianto”. L’evento, che si concluderà con un concerto della Foll Band nel chiostro del convento, fornirà risposte in merito alle responsabilità dell’etica nei confronti dei trapianti e su come sensibilizzare la società a non osservare in modo passivo gli sviluppi della medicina trapiantistica, svolgendo al contrario un ruolo di cittadinanza attiva. La cultura corrente in tema di trapianti è segnata da molte ambiguità. Dopo un primo momento di entusiasmo, è subentrato il silenzio su tutti i temi antropologici e morali connessi ai trapianti. Un silenzio che la dice lunga sugli interrogativi che sono alla base di una diffidenza nei confronti della cultura della donazione. Al convegno, pertanto, si toccheranno temi scottanti, dolorosi e difficili, utili da comprendere sia per i medici che per i comuni cittadini. Il convegno aquilano affronta anche un’altra questione relativa al trapianto: la qualità di vita che viene garantita al paziente trapiantato. Rispetto a questo parametro i risultati appaiono straordinari se si tiene conto oltre al fattore della sopravvivenza, alla qualità di vita che viene restituita a queste persone. L’obiettivo del trapianto è infatti quello di permettere al paziente il suo rientro nella sfera sociale e produttiva. Anche in termini costo-benefici, non si tratta di terapia proibitiva; per il rene ad esempio il costo di un trapianto riuscito è inferiore a quello del trattamento dialitico ed un bilancio economico positivo può essere fatto anche per il cuore e per il fegato. Costruito nel 1308, danneggiato dal terremoto del 1703, il complesso di S. Domenico adibito fino a tempi recenti a carcere giudiziario, è stato recentemente e splendidamente recuperato e destinato a centro culturale del Capoluogo. La pianta a tre navate, il transetto, l’ abside centrale, il profondo coro e l’ abside sinistra con affreschi del XV secolo, fanno della chiesa un piccolo gioiello, mentre all’ esterno, vi sono scorsi architettonici di rara bellezza la parte inferiore del prospetto principale con il grande portale e le due finestre circolari prive di ruota, il fianco destro con coronamento ad archetti trilobi e finestre a sesto acuto, il braccio destro del transetto con bellissimo portale e finestre sovrastanti ed, infine, l’ impianto absidale, con alte finestre ogivali monofore e bifore, rafforzato da speroni aggettanti su cui la volta scarica le spinte. In qualche modo, questo convegno, appare come la naturale continuazione, sul piano medico, di quello, svoltosi il 27 agosto del 2006, in occasione della Perdonanza, che, nello stesso luogo, con una sapiente regia di luci dell’Accademia dell’Immagine, l’apporto della poesia di Francesco Rivera e della musica di Sergio Rendine, ci parlò dei “Colori del sacro” attraverso una personale del grande Marcello Mariani, una ricerca di “splendor metafisico” che accede ad un profondo significato di condizione nella quale e’ totalmente assente il desiderare e soprattutto il piacere insito nel desiderare per se, per avviarsi, invece, verso un più sommo piacere di desiderio per l’altro. Sotto il profilo artistico prima e scientifico ora, fra le architetture splendide di S. Domenico, si completa un percorso che non vuole essere teologico-dogmatico, ma di risveglio squassante della nostra umanità in relazione con gli altri. Oggi in Italia, su circa 9mila persone iscritte, poco più di tremila all’anno ricevono l’organo di cui hanno bisogno per sopravvivere. Trecento pazienti muoiono prima che sia stato possibile procurarlo e gli altri attendono in media tre anni per un rene. Vi è nella Penisola una situazione a macchia di leopardo, con una scondizione ottima a Nord (soprattutto in Veneto, Piemonte e Trentino) ed una lontanissima dai paesi civili nel Sud. Tutto questo non può essere accettato ed anzi va cambiato rapidamente. Come si ricorderà, oggi, in Italia, esiste la legge del silenzio-assenso in base alla quale la mancata dichiarazione è considerata assenso, un consenso presunto ma informato. Ma al momento della morte se una persona non lo ha fatto, i familiari hanno diritto a opporsi all’espianto degli organi. Una prima versione del “milleproroghe” prevedeva che l’indicazione sul documento elettronico dovesse essere obbligatoria, in modo da accrescere la consapevolezza dei cittadini sul tema dei trapianti. La versione approvata congiuntamente da maggioranza e opposizione ha invece previsto che l’indicazione sia facoltativa. Si è passati dal “si deve” al “si può”, ci si può accorgere come con un verbo si possano salvare molte vite. Il no alla donazione di un rene significa due dializzati per tutta la vita, ogni fegato è negato a un adulto e a un bambino. Numeri che fanno riflettere e su cui rifletteremo, in buona compagnia, a S. Domenico, il prossimo 26 agosto. Per ulteriori informazioni: Centro Regionale per i Trapianti Regione Abruzzo – Regione Molise: P.O. San Salvatore – L’Aquila – telefono: 0862.368683 email: CRT@asl1abruzzo.it url: http://www.crtabruzzomolise.it/.


17 Agosto 2011

Categoria : Scienze
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