La sindaca: “Andiamocene dall’Italia”


Civitella Alfedena – “IN TANTI LAVORIAMO ANCHE GRATIS” DICE IL SINDACO DI S.VALENTINO – i I sindaci dei comuni morituri si difendono e spiattellano le loro ragioni, che spesso sono inaspettate e validissime. Lo fanno oggi la sindaca di Civitella Alfedena e il sindaco di S.Valentino. “Esiste una sola soluzione per evitare l’accorpamento dei piccoli comuni, cioe’ appellarsi al diritto internazionale, allo jus delle genti, a quel diritto universale che tutela l’individuo in tutte le sue forme, quel diritto che consente ai cittadini, di fronte ad una rottura costituzionale operata dalla stesso legislatore, di scegliere se continuare a vivere o meno in questa nazione”. E’ la proposta provocatoria del sindaco di Civitella Alfedena, Flora Viola, che invita i sindaci dei comuni con popolazione inferiore ai mille abitanti a coalizzarsi per l’indizione di un referendum. “Un solo quesito – conclude Flora Viola – volete voi continuare a stare nell’Italia, in questa Italia disegnata con la manovra correttiva, oppure costruire una repubblica autonoma?. Ecco l’unica domanda alla quale, forse, i cittadini dei tanti piccoli comuni devono essere chiamati a rispondere: restare o meno con chi non ti vuole”.

S.VALENTINO – Nei piccoli comuni, quelli che oggi rischiano di chiudere, “ci sono sindaci e amministratori (assessori e consiglieri) che, nella maggior parte dei casi, svolgono gratuitamente la loro funzione, e riescono a supplire alla mancanza/carenza di personale dipendente, e quindi fanno un po’ di tutto. C’e’ chi si occupa dello sfalcio, chi garantisce il rispetto dal Codice dell’Amministrazione Digitale e si occupa della formazione ai dipendenti in materia di ICT, chi effettua gli interventi di manutenzione o riparazione e o svolge il ruolo di operaio generico e chi, all’occorrenza, si occupa della segreteria in amministrazione, apre e chiude il municipio, sostituisce l’Ufficiale dell’anagrafe che ha diritto alle ferie ed altro”. E’ questa l’Italia dei piccoli comuni che il sindaco di San Valentino in Abruzzo citeriore, Angelo D’Ottavio, descrive al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in una lettera inviata il giorno di Ferragosto. D’Ottavio fa notare che il suo comune (2000 abitanti) non e’ a rischio chiusura, ma vuole comunque sottolineare l’importanza del municipio “quale casa del popolo, punto di riferimento per le persone in difficolta’, luogo nel quale si sente la presenza dello Stato, ultimo avamposto in difesa delle istituzioni e dell’identita’ locale”. Il suggerimento di D’Ottavio e’ di “accelerare l’attuazione della legge che impone l’erogazione dei servizi in forma associata per i piccoli comuni, e certamente – dice – si puo’ migliorare in tanti aspetti applicando il Codice dell’Amministrazione Digitale, ma non credo sia opportuno ne’ conveniente eliminare i municipi perche’ si rischierebbe di eliminare le identità locali. Non appartengo alla categoria di sindaci che riconsegnano la fascia o che protestano contro lo Stato – conclude la lettera – ma voglio difendere i piccoli campanili che rappresentano la parte sana di un’Italia che lotta, sa di potercela fare e ce la fara’”.


17 Agosto 2011

Categoria : Cronaca
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