Collarmele sfodera i conti e dice no
Collarmele – (Foto: il parco eolico) – DALLA MARSICA DECISA OPPOSIZIONE AI TAGLI – Il piccolo comune marsicano nella valle del Giovenco, 971 abitanti, conosciuto per essere uno dei paesi italiani piu’ ricco di energia rinnovabile, rischia di scomparire alla luce del decreto varato dal governo e che prevede l’abolizione dei Comuni sotto i mille abitanti. Ma il sindaco non ci sta e mette sul tavolo l’autonomia finanziaria del suo Comune. “Collarmele”, sottolinea il primo cittadino, Dario De Luca, “ha entrate autonome che superano la meta’ del bilancio e pari al trasferimento dello Stato. E’ paradossale”, aggiunge, “ipotizzare una fusione che costringerebbe il Comune a portare altrove una dote economica che non potra’ piu’ utilizzare per il proprio territorio. Siamo d’accordo all’unione dei servizi, ma per il resto sarebbe una scelta illogica”. Il sindaco poi parla di una disomogeneita’ culturale e territoriale. “Non si puo’ non tener conto dell’identita’ culturale ed economica di un intero territorio. Bisogna pensare a citta’-territorio, in cui una realta’ viene individuata per caratteristiche ambientali e storiche omogenee, per dare vita a un’aggregazione vera, a una fusione reale. Invece cosi’ sembra che un comune piu’ grande assorba l’altro piu’ piccolo rischiando di trasformarlo in una periferia con cui non si identifica. Quello piu’ grande comincera’ a trattare il Comune assorbito come una periferia, una frazione, quasi un peso”.
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