Manca l’acqua, condutture inadeguate, e sono guai


Martinsicuro – Chi ha un’età ha anche ricordi lunghi: come 30, oppure 40 anni fa, appena arriva un po’ di gente per i bagni di mare, si spengono le docce e manca l’acqua. Non si tratta di scarsità, si tratta di acqua che non c’è per niente dalla mattina alla sera. E per il turismo sono guai. Hai voglia a raccontare agli ospiti che nel Teramano ci sono più bandiere blu che arenili. La gente rimane contrariata, fa le valigie e se ne va. La siccità, per ora, colpisce più duramente Martinsicuro e Tortoreto, dove da una decina di giorni (ma c’è di dice molto di più) l’acqua sgorga poco e male dai rubinetti. Per bere si rimedia, basta pagare l’acqua minerale (che qualcuno ha già aumentato alla chetichella). Oppure recarsi alla fontanella la sera con la Luna e diverse bottiglie di plastica da riempire. Per il resto, sono guai: in alcuni hotel non si è potuto fare altro che chiudere le docce e spiegare alla gente che il disservizio non dipendente dai gestori degli alberghi. Ma i clienti reclamano ugualmente: arduo convincerli che della doccia si deve fare a meno… contentandosi del bagno nel mare. Altri hanno fatto ricorso alle cisterne per i rifornimenti, ed è venuto fuori che ogni carico costa anche 360 euro. Tanto, chi controlla? E’ stato dichiarato oggi in televisione e l’Abruzzo ha rimediato la solita brutta figura. La causa? Niente di nuovo, di improvviso, di inatteso: semplicemente l’aumento dei consumi dovuto alla presenza di migliaia di turisti. Il Ruzzo spiega che l’acqua ci sarebbe e che nessuno è imputabile per disservizi o malagestione. E’ che le condutture sono insufficienti, non ce la fanno a fornire tanta acqua, quanta ne viene richiesta dalla rete. Pensate: respingono ogni ipotesi di malagestione. E questa cos’è? Forse una situazione del genere capita all’improvviso e imprevista? No, perchè assicurano che l’anno prossimo non capiterà e ci saranno interventi nel frattempo. Dev’essere vero: infatti da sei mesi sono ammonticchiati lungo la provinciale tra il casello di Val Vibrata e l’ingresso di Villa Rosa enormi tubi neri con strisce azzurre. Per l’acqua, è chiaro. Ma gettati lì da tempo immemorabile. Povero Abruzzo zoppicante, esitante, impreparato a tutto, lento, arretrato.


16 Agosto 2011

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.