Sarolta sta bene, sei giorni dispersa


Pretoro – ROBUSTA E BEN ATTREZZATA, SE L’E’ CAVATA BENE – Sarolta Tripolszky, 20enne ungherese dispersa sulla Maielletta da sabato scorso, e’ stata ritrovata viva e in buone condizioni fisiche in localita’ le Murelle del monte Acquaviva, nel parco della Maiella, a 6 giorni dalla sua scomparsa. E’ grazie all’impegno dei soccorsi coordinati dalla prefettura di Chieti che e’ stato possibile questo ritrovamento, gia’ definito come un fatto straordinario. La ragazza venerdi’ 5 agosto arriva da sola e a piedi in localita’ Mamma Rosa, a 1300 metri circa di quota, a ridosso della Maielletta, dove ci sono un albergo e un bar-chalet. Al seguito ha un grande zaino che contiene una tenda, abbigliamento ed effetti personali. In lingua inglese chiede autorizzazione a Nicola Desiderio Scioli, proprietario del bar-chalet, per posizionare la tenda, permesso accordato intorno alle 18 circa. La ragazza dopo aver montato la tenda, alle 20 si siede al tavolo e mangia del formaggio, chiedendo al gestore una carta sentieristica. Poi va a coricarsi con la prospettiva della scalata del giorno dopo. Alle 7 della mattina di sabato entra nel bar e acquista 2 bottigliette d’acqua da mezzo litro e due tavolette di cioccolata, alimenti che ripone in un piccolo zaino e parte con calzoncini corti e maglietta a mezze maniche alla volta del monte Amaro. L’ultimo avvistamento della ragazza avviene alle 15 dello stesso giorno ad opera di due turisti toscani che nei pressi del passo Block House la incrociano su un sentiero e la ragazza chiede loro la strada per il monte Amaro. Qualche indicazione e l’escursionista riparte. Da quel momento nessuna traccia, fino al ritrovamento di oggi in localita’ Gobba di Selva Romana a circa 1700 metri di quota. A disorientarla il maltempo registrato nel pomeriggio di sabato, quando le nuvole hanno avvolto le cime della Maielletta costringendola a trovare riparo in una forra, dove e’ rimasta in attesa dei soccorsi. A salvarla la vicinanza di un torrente che gli ha permesso di idratarsi e il fisico “statuario e preparato atleticamente alle escursioni in montagna”, cosi’ come riferito dal gestore del bar-chalet Mamma Rosa. “Nessuna escursione puo’ essere sottovalutata”, spiega Luciano Sammarone, responsabile per l’Abruzzo del Soccorso alpino del Corpo forestale dello Stato. Bisogna imparare molto da questo miracolo. Un abbigliamento idoneo, portando al seguito una felpa da montagna e una giacca antivento, puo’ fare la differenza tra la vita e la morte, oltre ad avere piena cognizione delle condizioni meteo per le 48 ore dalla data di partenza in escursione”.


12 Agosto 2011

Categoria : Cronaca
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