L’Aquila che non cambia mai…


Linate - (Foto del lettore: aiole, rifiuti, erbacce, rotatorie “selvagge” e rotatorie con uno strano vermone rosso al centro: lavori non finiti, ma collaudi eseguiti e conti pagati ugualmente) - Da Emiliano Calderoni riceviamo una lettera che ci sembra aderente alla realtà, intrisa di tristezza e di affetto impossibile per la città dell’Aquila. Significativa, anche se un po’ arruffata e forse troppo ricolma di problemi. Tutti veri, però. Eccola: “Caro direttore, mio padre è stato tuo compagno di scuola un secolo fa, ti ricorderai di lui. Vivo e lavoro a Linate presso Milano. Ho dovuto lasciare dopo il terremoto L’Aquila nostra (sei d’accordo?) stanco di paure, fughe, problemi, disordine, smarrimento, richieste di elemosina per un lavoro a tanti politici e vip. Nessuno mi ha dato attenzione, non dico ascolto, e me ne sono andato, con il pianto in cuore. Ma poi tutto è passato. E ora sto bene qui. Tornavo spesso, non so in futuro. Sono appena ripartito per Linate (un caffè 95 centesimi sull’autostrada) dopo aver sentito in tv le parole del vescovo di Chieti mons. Forte, che ha parlato di urgenze e necessità: costi della politica, fondi FAS, bisogni, ricostruzione delle zone terremotate, attenzione ai giovani. Ha detto: ‘I sacrifici devono farli quelli che più hanno, che si giovano di potere e privilegi, non solo la gente comune’. Parole che avrei voluto sentire dai politici, e invece vengono da un pastore teologo.
L’Aquila non cambia mai. Sporca, trasandata, libica nell’aspetto in periferia, abbandonata dal comune, sconnessa, trascurata, piena di erbacce. Partendo ho letto sul Centro (giornale che leggo a Linate on line insieme con il tuo sito) che un asilo (non so dove si trovi) donato dai mantovani aspetta da due anni il collaudo tra erbacce alte un metro e degrado. Ho letto anche che l’assessore alla pulizia Moroni sostiene di aver lavorato bene e di farlo ancora: se è vero, non si vede. A momenti morivo in una rotatoria (quante ce ne sono? perchè sono tante? chi ci ha guadagnato?) con l’erba alta che impedisce la visibilità. Ho tentato di affittare un appartamento per stare 15 giorni ad agosto, mi hanno chiesto una somma folle. Nei ristoranti sono stato depredato e ho mangiato male. Non c’è stata una serata di svago o di spettacolo, solo Perdonanza in arrivo. Macerie ovunque. Traffico da impazzire, brutta gente in giro di notte, furti a cascata, strade buie in centro. Quel po’ di centro che rimame, al quale siamo legati da ricordi indelebili, almeno credo anche tu lo sia. Sarai d’accordo con me che è ben difficile amare ancora una città del genere, con politici che litigano ogni giorno, artigiani che ti prendono in giro se li chiami, commercianti spesso sgarbati e scostanti, imprese e tecnici che si spartiscono la ricchezza in arrivo prima che arrivi. Che fine ha fatto il progetto Thales Alenia? E la storia del nucleo industriale di Pile a rischio inondazione? Caro direttore, spesso capisco i tuoi articoli severi, spesso penso che non lo siano abbastanza. Io vivo in un’altra Italia, ormai, ma non ho scelto di farlo: L’Aquila mi ha costretto e continua a prendermi a schiaffi, come penso faccia con tanti altri. Se votate nel 2012 sappiate cambiare tutto. Stammi bene, se puoi”.


12 Agosto 2011

Categoria : Dai Lettori
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