Delitto Rea: Parolisi scrive a Quarto Grado
Teramo – Il sospettato del delitto di Melania rea, suo marito, Salvatore Parolisi, non parla quando è davanti ai giudici, preferisce i mass media. Ha comunque promesso di dire la sua – per la prima volta in una sede giudiziaria – quando, dopo Ferragosto, dovrà comparire davanti al tribunale del Riesame dell’Aquila, al quale chiede di essere scarcerato. L’ultima “uscita”, finita sui giornali questa mattina, nelle ultime ore. “Non avrei mai pensato di scriverti in questa situazione …L’ho tradita ma non l’ho ammazzata. In termini di legge il tradimento non costituisce nessun reato, allora non mi spiego il motivo della mia permanenza qui, in carcere …”. E’ destinata alla giornalista di “Quarto Grado” Ilaria Mura e a suo marito questa lettera scritta da Salvatore Parolisi, lettera di cui il Tgcom pubblica in esclusiva sul sito alcuni passaggi. Dal carcere di Teramo, Salvatore affida pensieri e sensazioni in queste righe parlando del suo matrimonio, dichiarando la sua innocenza e la sensazione di solitudine che sta vivendo. Ecco alcuni passaggi della lettera: “Ho bisogno di tutti voi per acquisire sempre piu’ fiducia in me … per uscire da questa ingiustizia. Sono sempre stati gli affetti piu’ cari che ci danno la carica per andare avanti e superare le difficolta’, sempre con l’aiuto del Signore. Le mie lunghe e interminabili giornate le trascorro, leggendo scrivendo e pregando con quella poca fede ancora rimastami e con l’aiuto di persone estranee che mi inviano lettere per offrirmi la loro solidarieta’. Non tutti mi hanno gia’ condannato … dirvi come sto io adesso solo Dio lo sa, ma sono un combattente non mollo facilmente e combattero’ fino a quando dimostrero’ la mia innocenza, per la memoria di mia moglie e per mia figlia. L’impatto che ho avuto con questa terribile esperienza mi lascera’ un segno indelebile nel cuore che non andra’ mai piu’ via, ho trascorso moltissime notti in bianco… A volte chiudo gli occhi e rivedo tutta la mia vita, partendo da quelle immagini del mio matrimonio che voi avete trasmesso in TV (a Quarto Grado), Be’ cosa vedo io? L’immagine di un ragazzo con lo sguardo smarrito che con un si segna il suo destino. Quel ragazzo, volontario in Kosovo, in Afghanistan, con una grande e sana voglia di vivere, di sperimentare nuovi orizzonti, di sognare … Perdo la linfa della vita, mi vengono tarpate le ali. Quell’anima gentile non esiste piu’. Tutti coloro che mi hanno distrutto la vita frantumando i miei sogni non troveranno mai pace finche’ io saro’ in vita”.
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