Le indecifrabili alchimie della politica
(di G.Col.) – (Nella foto l’esasperazione del popolo aquilano) – La politica è ogni giorno più indecifrabile per i cittadini. Coloro che questi ultimi hanno eletto e pagano (spesso profumatamente) parlano linguaggi ambigui, esperanti vaniloquenti che tutto sono, meno che messaggi di conforto e chiarezza per i cittadini. L’ultimo caso, disarmante, riguarda i soldi dei fondi FAS. Ci sono, dice Chiodi. Non è vero, dice Legnini. E giù acrobazie polemiche che, lo sappiano i politici, alla gente danno il mal di mare. Più spesso il voltastomaco. Quando la politica non sa cosa fare, s’impegna nel dirlo nel modo più complicato, contraddittorio, ingannevole. Non nel fare quel che dovrebbe fare. E’ come quando uno scienziato non sa spiegare la sua scienza, e ricorre a numeri, formule, elucubrazioni oscure, linguaggi imbibiti di tecnicismi. La verità è che quello scienziato non sa di scienza. Altrimenti, saprebbe spiegarsi.
La politica è anche peggio. Dietro le parole, gli annunci, ci sono ricerca di consenso e di potere. Che, una volta avuto, deve essere gestito bene, altrimenti è sprecato. Spiace dover dire cose del genere, perchè è fuori di dubbio che la giunta regionale si sia impegnata, e continui a farlo, per il terremoto e per le risorse. Se si ricorre alle alchimie ingannatrici e illeggibili, si vanifica ogni ben fatto. Per prima cosa, i politici si impegnino a infondere motivata fiducia nei cittadini. Altrimenti è la fine, per i cittadini, ma anche per i politici.
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