Delitto Rea: spiate, soffiate e luminol


Teramo – ATTESA UDIENZA AL RIESAME A L’AQUILA - (Nella foto luminol ed emoglobina) – Parolisi spiato da amici e colleghi. Nessun risultato rilevante, almeno finora, dalle indagini in caserma. Risultati forse importanti dalle perquisizioni nell’appartamento dei Rea a Folignano. E’ questo il riassunto cronistico, oggi, sul delitto Rea. Ma tutto, comunque, da verificare, e non si esclude che notizie e frammenti di notizie vengano centellinati, ogni giorno, con diverse intenzioni da parte di chi lo fa. C’è stato ieri, come abbiamo riferito, il ricorso al tribunale del Riesame dell’Aquila, e forse in quell’occasione Parolisi parlerà per la prima volta. Udienza imminente e naturalmente molto attesa, forse sotto Ferragosto.
L’accusato per l’omicidio della giovane moglie Melania Rea, per ora, si sfoga. Ed è un amaro sfogo quello che Salvatore Parolisi, il sottufficiale del 253esimo reggimento di Ascoli, ha rilasciato ai suoi avvocati Valetr Biscotti e Nicodemo Gentile. Dal carcere di Teramo, il militare ha raccontato di essersi sentito usato e tradito dalle persone che gli gravitavano attorno. “Parolisi ha appreso con forte dispiacere e delusione il fatto che, a partire gia’ dai primi giorni dalla scomparsa di Melania – dicono i suoi legali – alcune delle persone che gli gravitavano intorno fingendo vicinanza, lo spiavano e osservavano tutti i suoi movimenti, registrando addirittura le parole per poi, da investigatori aggiunti, consegnare in tempo reale il risultato della loro attivita’ agli inquirenti. Questa circostanza conferma il dato che Parolisi da subito e’ stato trattato come indagato di fatto, secondo i suoi difensori.
Dall’interno della caserma non trapela nulla: è confermato che gli esami alla ricerca di narcotici e droghe non avrebbero dato alcun risultato: tutto a posto tra la soldatesse, sotto questo aspetto. Oltre all’inchiesta della magistratura, ce n’è un’altra, completamente blindata, della procura militare. Infine, i riscontri nella casa dei Parolisi: il luminol, viene fatto sapere, potrebbe aver scovato tracce di sangue su alcuni oggetti. In particolare su un paio di scarpe. L’impiego del composto chimico luminol consente di scovare minime tracce di sangue anche su oggetti ripuliti e lavati accuratamente. Gli italiani hanno imparato a sconoscere il luminol dalle fiction tv ambientate in America. Ma esiste anche qui e da tempo: si adopera nelle investigazioni scientifiche, ma soprattutto in medicina e in biologia. Non lo hanno scoperto gli autori dei polizieschi tv…


06 Agosto 2011

Categoria : Cronaca
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