WWF: “Scempio con galleria Serralunga”
L’Aquila – Sedici immagini documentano lo scempio in corso nel cuore del Parco Regionale Sirente-Velino. Il contestato progetto della galleria di Serralunga, approvato in tutta fretta prima del terremoto aquilano e dell’importo di oltre venti milioni di euro, sta provocando una vera e propria devastazione in quella che dovrebbe essere sulla carta un’area protetta e un Sito di Interesse Comunitario per l’Unione Europea”. Lo dice il Wwf in una nota. “Invece – aggiunge l’associazione ambientalista – ruspe e camion hanno stravolto faggete e rare praterie montane di questa che e’ (era) una delle piu’ belle piane carsiche dell’Appennino. Un progetto faraonico, fortemente voluto dall’Onorevole Gianni Letta, il cui cantiere fu presentato con grande enfasi dal ministro Matteoli e dal Presidente della Regione Abruzzo Chiodi dopo il terremoto: attorno la desolazione dei paesi distrutti, soprattutto per l’approssimazione e logiche speculative di edifici non a norma e contestualmente decine di milioni di euro destinate ad una galleria a 1500 metri di quota che non era neanche tra i progetti strategici dell’ANAS al momento della sua ideazione.
Nonostante le osservazioni tecniche che furono presentate dal WWF e numerose denunce, vari gli attori coinvolti, tra cui il Comitato Valutazione d’Impatto Ambientale della Regione Abruzzo, furono date a tambur battente tutte le autorizzazioni.
Pochi mesi – prosegue il Wwf – fa il cantiere e’ stato chiuso a causa del ritiro del certificato antimafia alla ditta di Palermo che aveva vinto l’appalto, la quale sul punto ha anche perso un ricorso al TAR Lazio, ma incredibilmente, ne’ la politica regionale e ne’ quella nazionale, a partire da chi aveva fortemente voluto l’opera, ha ritenuto opportuno commentare l’esistenza di un problema di legalita’ per uno dei maggiori cantieri attivi in Abruzzo, a un’ora da Roma. Anzi, le uniche sconcertanti dichiarazioni sono state quelle dei sindaci di Rocca di Cambio, Lucoli e Rocca di Mezzo, preoccupati per il blocco del cantiere e non per la presenza sul proprio territorio di una ditta a cui e’ stato ritirato il certificato antimafia. Il WWF, anche sulla base di questa documentazione fotografica, ha scritto oggi al Ministero dell’Ambiente, alla Commissione Europea, al Corpo Forestale dello Stato nazionale e al Comando Centrale dei Carabinieri – Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri – al fine di chiedere una verifica dettagliata di quanto avvenuto nel Parco Sirente-Velino, anche rispetto alle norme comunitarie vigenti che tutelano l’importantissima biodiversita’ dell’area. Inoltre ha provveduto a trasmettere questa documentazione al Comitato VIA della Regione Abruzzo, che ha l’obbligo di monitorare le autorizzazioni rilasciate, affinche’ verifichi se tutte le prescrizioni progettuali e di cantiere sono state rispettate” (AGI) Com/Ett
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