Persino per cantiere questura nove indagati: ricostruzione lenta e costosa
L’Aquila – NUMEROSE LE DENUNCE DEL SINDACATO DI CATEGORIA – E DOPO 28 MESI UFFICI INSERVIBILI – La Procura ha emesso nove avvisi di garanzia con l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta su presunte irregolarita’ nell’affidamento dei lavori di ricostruzione della questura. Sotto accusa nove tra tecnici e dirigenti del provveditorato interregionale alle Opere pubbliche Lazio-Abruzzo-Sardegna, che ha la competenza sulla ristrutturazione dell’immobile, tra cui l’ex provveditore, e poi esponenti del comitato tecnico amministrativo misto che da’ il parere sulla procedura prima di indire la gara, infine una ditta romana. L’inchiesta e’ scattata per via di un fortissimo innalzamento dei costi di ristrutturazione dell’edificio. Gli indagati sono Giuliano Genitti, Lorenzo De Feo, ingegneri, Carlo Clementi, dirigente, attualmente in servizio nel capoluogo; Giovanni Guglielmi, ex provveditore; con loro, quattro esponenti interni ed esterni del comitato tecnico amministrativo, tutti provenienti da Roma; infine, il rappresentante legale della ditta Inteco Spa, che aveva ricevuto inizialmente l’affidamento diretto dei lavori, poi ritirato. Per via dell’urgenza i lavori erano stati assegnati dal provveditorato interregionale alle Opere pubbliche Lazio-Abruzzo-Sardegna con affidamento diretto alla ditta Inteco Spa ma, successivamente, la Corte dei conti ha sollevato obiezioni e il nuovo provveditore alle Opere pubbliche, Donato Carlea, ha ritirato l’affidamento per indire una nuova gara d’appalto, vinta dall’Associazione temporanea d’impresa (Ati) Nidaco-Califel. Ha creato imbarazzi e polemiche il lievitare dell’importo dei lavori, che in avvio sarebbero stati stimati per circa 3 milioni di euro per poi salire fino a circa 18. Durante i lavori, secondo il provveditorato “all’atto delle demolizioni” si era scoperto che i danni erano molto piu’ gravi. Le indagini sono state portate avanti dalla Guardia di finanza del capoluogo. Dopo oltre due anni dal sisma del 6 aprile 2009 la questura versa ancora in condizioni precarie, con operatori della Polizia che si dividono tra piu’ sedi distaccate, non adeguate, con molti disagi. Un tema molto caldo su cui i sindacati di polizia sono insorti piu’ volte, con denunce ai media e alle istituzioni, sia politiche che della stessa Polstato.
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