Intemperanze contro verde Caporale
L’Aquila – Nel corso del dibattito sulla legge caccia che la Regione si appresta ad approvare nel corso delle audizioni di associazioni venatorie, province, ATC ecc. nella III Commissione regionale, un rappresentante dei “cosiddetti migratoristi” ha cominciato ad insultare il Capogruppo regionale dei Verdi, Walter Caporale, accusandolo di essere il responsabile del 70% di aree protette in Abruzzo e vietate alla caccia, di voler danneggiare la caccia e i cacciatori. “Naturalmente” – dichiara Caporale – quando il solerte difensore dei cacciatori mi ha urlato, insultandomi, di non parlare piu’ e di andarmene, di essere la causa della rovina dei cacciatori abruzzesi e mi si e’ avvicinato con fare ‘piu’ che minaccioso’, ho chiesto ed ottenuto che l’individuo fosse immediatamente allontanato dalla Sala della Regione, dove tra l’altro non aveva diritto di rimanere dopo il suo breve intervento. Qualcuno, fuori microfono, mi ha detto di stare attento perche’ mi ritrovero’ i cacciatori sotto casa di notte e che ci penseranno loro. Forse – dice il capogruppo dei Verdi – queste persone non sanno che lotto dalla parte di tutti i deboli e sfruttati dall’eta’ di 14 anni, che mi hanno aggredito, distrutto la macchina, bucato le ruote, lanciato sassi – e colpi di fucile – minacciato: ma sono e rimango in prima linea nel difendere chi non si puo’ difendere, ma anche gli abruzzesi. L’assessore alla Caccia puo’ approvare il Calendario Venatorio, rispettoso dei pareri degli Enti preposti (ISSPRA, VIA regionale, Legge 10/2004, Legge Quadro 157/92…) senza dover coinvolgere il Consiglio Regionale llegittimamente su un aspetto che non lo riguarda. Noi presenteremo ricorsi e denunceremo questa Legge, se dovesse essere approvata, alla Comunita’ Europea ma anche agli organi nazionali. La Legge dello scorso anno e’ stata gia’ impugnata dal Governo Nazionale che nei prossimi mesi emettera’ la sentenza. Questa volta saremo ancora piu’ duri e determinati nel combattere una palese illegalita’. Io sto dalla parte dell’80% degli italiani che e’ contrario alla caccia, e dalla parte degli animali, ma anche delle centinaia di turisti, cercatori di funghi, amanti della montagna che ogni anno vengono feriti o uccisi da questa pratica”.
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