Studenti universitari presi per la gola
L’Aquila – Da Angelo Ludovici, PdCI, riceviamo: “Ho ricevuto una telefonata da un genitore il cui figlio frequenta l’Università dell’Aquila per denunciare una situazione che è giusto rendere pubblica: dopo che le residenze della Reiss Romoli, per dichiarazione unilaterale dell’Azienda Diritto allo Studio, sono state dichiarate inagibili e insicure, la famiglia è stata costretta a trovare una sistemazione presso privati; durante il corrente anno accademico lo studente ha condiviso la residenza con altri sette studenti ed hanno corrisposto un affitto di €.250+€. 50 per le spese; non solo, al momento di lasciare l’appartamento, gli studenti si sono visti costretti a pagare un ulteriore rimborso spese di €. 250 a testa per ulteriori spese (non dimostrate e non certificate).
In conclusione, questo proprietario ha avuto un incasso di €. 26.000 che è pari a circa il 10% del valore di un appartamento.
Generalmente, un affitto che ti rende il 5/6% del valore dell’appartamento, è da considerarsi un ottimo investimento.
Tutto ciò che è al di sopra di questa percentuale è pura speculazione. Poi, nella nostra città , colpito dal sisma, dati i disagi e le difficoltà che incontrano gli studenti nel viverci e restarci, la speculazione diventa sciacallaggio.
Questo è un caso ma, sicuramente, è una situazione abbastanza generalizzata. E questa situazione, certamente, non favorisce la piena ripresa dell’Università , così come non la favorisce le scelte o le non scelte dell’Azienda Diritto allo Studio. Questa Azienda che dopo la tragedia del terremoto, doveva dare una svolta alla politica residenziale per gli studenti, invece si ritrova in una situazione di stress da terremoto e non riesce a fare scelte e quando le fa le fa sempre sbagliate.
Ad esempio aver dichiarato inagibili le residenze della Reiss Romoli (300 posti letto) a distanza di oltre un anno, è stata sicuramente una scelta sbagliata. Il non aver esercitato il diritto alla gestione della casa dello studente costruita dalla Regione Lombardia e donata alla Regione Abruzzo, ma gestita dalla Curia aquilana, è resa incondizionata ad interessi di parte.
Anche lo scarso impegno per l’utilizzo della caserma Campomizzi (400 posti letto) evidenzia una scarsa attenzione alle priorità per il pieno funzionamento dell’Università . L’Università , dal prossimo anno, probabilmente incontrerà diverse difficoltà di carattere oggettivo e non solo e l’ADSU svolge un ruolo primario perchè la nostra Città non venga abbandonata da migliaia di studenti. A distanza di due anni, visti i problemi, sarebbe il caso che la Regione Abruzzo superi il Commissariamento e prenda atto che l’attuale dirigenza è nell’impossibilità di assumere decisioni rapide”.
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