“La Di Nino per Chiodi, io per Pratola”


Pratola Peligna – ANCHE IL PSI CE L’HA CON LA DI NINO – (di Antonio De Crescentiis, sindaco) – Le pesanti dichiarazioni della Di Nino, intervenute con il ritardo di uno “stopper” alle prime armi, contro il Sindaco di Pratola sono il frutto di un isterismo “politico” e di un livore che da anni sembravano spariti dallo scenario politico della nostra bella ma sventurata Valle Peligna.
Assistere alla Vice Presidente della Provincia, che invece di pensare a lavorare per il bene del territorio, impiega ogni sua energia per scatenare un attacco contro la mia persona con l’unico obbiettivo di “conquistare” il governo della sua cittadina fa veramente tristezza soprattutto se lo fa travisando la realtà e sottovalutando l’intelligenza di tanti cittadini che alcuni mesi fa le avevano accordato la loro fiducia ma che oggi stanno toccando con mano l’inadeguatezza e la fumosità di una politica fatta di proclami, autoringraziamenti e soddisfazioni espresse per i frutti del lavoro altrui.
In qualità di Sindaco di Pratola Peligna, che insieme agli altri Sindaci (di ogni schieramento politico) della Valle Peligna aveva intrapreso la strada del ricorso al Tar, ho espresso legittimamente la mia opinione sul ricorso al Consiglio di Stato contro i “Comuni fuori cratere” ritenendolo inaccettabile.
Sfugge alla Di Nino, ma per questo il tempo e l’esperienza ancora da venire potranno esserle di aiuto, che il fatto che Pratola Peligna, insieme ad altri 101 comuni abruzzesi, sia riuscita ad ottenere un finanziamento di 6 milioni di euro per realizzare una nuova scuola (nell’ambito dei 221 milioni assegnati dal CIPE alla Regione Abruzzo) non può costituire per un Sindaco motivo di silenzio di fronte ad uno schiaffo come quello rappresentato dal ricorso al Consiglio di Stato.
Il fatto che il ricorso sia a firma di Chiodi o di altri non cambia la sostanza:
i Comuni della Valle Peligna, insieme ad altri, avevano vinto il ricorso al TAR ed erano in attesa di nuove valutazioni da parte degli organi competenti ma ora “qualcuno” ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato costringendo i Comuni a dovere resistere in sede del nuovo giudizio e quindi a impiegare altro denaro dei cittadini per le inevitabili spese legali.
Il tentativo, inconcepibile per chi riveste un ruolo istituzionale importante come quello di Vice Presidente della Provincia dell’Aquila, di screditare il Sindaco della sua città cercando di farne passare l’immagine di persona scorretta, sleale e ingrata solo perché di altro colore politico è apparso ai tanti che mi conoscono come ridicolo e patetico ma mi corre l’obbligo di censurarlo per difendere l’onorabilità dell’Istituzione che rappresento, quella mia personale e quella dell’intera amministrazione comunale che in questi mesi è impegnata a portare a termine un mandato difficile ma pieno di soddisfazioni.
Mi aspettavo che la Di Nino, eletta con il voto dei cittadini di alcuni comuni della Valle Peligna, venisse in soccorso dei Sindaci e del territorio e invece ci viene a tirare le orecchie….resta comunque da capire la sua opinione sul ricorso al Consiglio di Stato: ci dica semplicemente se chi ha fatto ricorso ha fatto bene o no. Da ultimo colgo l’occasione per chiedere alla Di Nino di chiarire ai pratolani, al Personale docente e non docente dell’Itis e a tutti coloro che hanno seguito la triste vicenda che ha segnato la perdita dell’autonomia dello storico istituto tecnico pratolano perché la Provincia di cui è Vice Presidente ha deciso di opporsi in giudizio contro il Comune di Pratola nel ricorso al TAR. In attesa di fornire risposte la Di Nino continui pure a difendere Chiodi, io provo a difendere il territorio.

PSI – Orlando Orsini del PSI scrive: “La Di Nino non dia lezioni di politica a nessuno. In una nota di ieri il Vice Presidente della Provincia Antonella Di Nino, difendendo Chiodi nell’aver impugnato le sentenze del “cratere”, lancia accuse che non c’entrano niente, anche al sottoscritto, di inadempienze amministrative nella gestione del Comune di Introdacqua.
Sulla vicenda dell’”appello” è direttamente il segretario generale dell’Avvocatura dello Stato Francesco Scalafani a chiarire che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha chiesto, anche in nome del suo “organo commissariale” Gianni Chiodi, l’impugnazione delle sentenze del Tar Lazio che davano ragione ai 26 Comuni che chiedevano la rivalutazione dei confini del cratere sismico.
Pertanto l’autorevole intervento sulla stampa del Vice Presidente della provincia dell’Aquila, per assumere una inutile difesa d’ufficio del Presidente Chiodi, dimentica, purtroppo, che le ragioni del territorio Peligno, di cui Lei è cittadina, per essere fatte valere non hanno potuto contare sull’appoggio della classe politica di centrodestra, di cui Lei fa parte, ma sono state dovute essere fatte valere mediante il ricorso all’Autorità Giudiziaria.
La Di Nino cerca di sviare l’attenzione dalle reali censure avanzate dal P.S.I. nei confronti del Governo e della Protezione Civile accusando il Comune di Introdacqua, oltre che altri Comuni, di gravi inadempienze.
L’obiezione c’entra come il cavolo a merenda. Il problema non sono gli adempimenti dei comuni citati dalla Vice Presidente della Provincia.Il problema, il vero problema è che, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Chiodi o non Chiodi ( ma sarà poi cosi vero che non sapesse se e cosa firmava ) ha compiuto un atto di aperta, esplicita, ed ineluttabile ostilità politica nei confronti della Valle Peligna e della sua popolazione.
E il Presidente del Consiglio è dello stesso colore Politico del Presidente della Regione, del Presidente della Provincia, del Sindaco di Sulmona, e infine di Antonella Di Nino.
Bisogna inoltre considerare che è più di un anno che la Di Nino governa la Provincia caratterizzandosi per una assoluta mancanza di risultati nella Valle Peligna e lasciandoci solo traccia dei suoi velenosi commenti come l’ultimo lanciato sulla stampa. Introdacqua ha fatto il suo dovere, e non deve certo essere la Di Nino a fare da maestrina severa e inflessibile della Valle Peligna. D’altro canto si deve infine ribadire che alla Vice Presidente Di Nino è stato, dal Comune di Introdacqua, più volte chiesto di avere la giusta attenzione istituzionale senza avere nessun riscontro.
Tutto ciò ci spinge a fare una ultima considerazione: se il metodo politico della Destra abruzzese è coprire le proprie magagne attaccando e accusando i propri avversari di cose inutile e in conferenti è bene che la Di Nino sappia che il P.S.I. respinge tali iniziative. Il P.S.I. ha un profondo senso dell’etica appartenente alla cultura della vecchia politica dei Padri Costituenti e si ispira allo stile politico dei grandi nomi che hanno dato lustro alla vita della prima Repubblica. I nostri modelli sono Pertini, Nenni, Lombardi i suoi sono Berlusconi, La Russa, Santanchè, Brambilla e Capezzone”.


27 Luglio 2011

Categoria : Politica
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