Tangenti (2): ruoli Roselli e Vernamonte
Pescara – PRESA POSIZIONE PSI ABRUZZESE – ‘Un ruolo di primaria importanza’ . Cosi’ il gip del tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, definisce le posizioni di Marino Roselli e Luciano Vernamonte. I due – scrive il gip – hanno ‘un notevole seguito elettorale e per tale motivo, essendo in grado di controllare voti determinanti per la elezione alla carica di sindaco e per la costituzione ed il mantenimento delle maggioranze necessarie al governo, assumono una posizione di vero e proprio controllo sull’attivita’ dell’attuale sindaco e di tutta l’amministrazione comunale, potendo asservire le scelte assembleari ai loro interessi di natura privata’. Per il gip ‘il sindaco strumentalizzava i poteri connessi alle sue funzioni pubbliche per tradurre le decisioni prese nelle cabine di regia in atti aventi efficacia amministrativa, contrari ai suoi doveri d’ufficio in quanto violativi delle norme sul buon andamento, imparzialita’, trasparenza, efficacia ed economicita’ della pubblica amministrazione. In particolare proponeva delibere di natura ‘clientelare’ , adoperandosi per la loro approvazione, e non esitava a compiere o delegare attivita’ illecite, tra cui i reati di concussione e falso, pur di ottenere i risultati auspicati’.
PSI – In relazione alle vicende giudiziarie che hanno investito Luciano Vernamonte, la segreteria Regionale del Partito Socialista Abruzzo “manifesta la piu’ totale fiducia nel prosieguo delle indagini che sapranno giungere ad un reale accertamento dei fatti e delle responsabilità . Luciano Vernamonte sicuramente saprà dimostrare le sua reale posizione in ordine ai fatti contestati.
E’ ragionevoli ritenere che le sorti dell’indagine ne dimostreranno la estraneità .
Proprio sulla base di tali convincimenti si ritiene decisamente spropositata l’applicazione degli arresti domiciliari sia per la natura squisitamente amministrativa dei reati contestati, sia perché tale provvedimento, arrivando dopo mesi, sarebbe inutile per il prosieguo delle indagini: restano di difficile comprensione quali esigenze di prevenzione si vorrebbero tutelare col provvedimento dell’arresto.
Ancora una volta in Italia la applicazione della carcerazione preventiva desta dubbi e perplessità e si impone ormai una revisione legislativa, in senso garantista, di tale provvedimento limitandola a reati e ad imputati che siano effettivi e concreti portatori di pericolo ed allarme sociale. Si auspica che gli arresti domiciliari preventivi vengano rapidamente revocati per consentire a Luciano Vernamonte di difendersi con efficacia e libertà di azione e determinazione”.
Non c'è ancora nessun commento.