Che sia un’altra “sola”?


(di G.Col.) – L’idea di costruire un gemellaggio tra L’Aquila e Pescara può essere anche buona, vedremo poi cosa ne verrà fuori, se andrà in porto. In ogni caso, non sarà un gemellaggio a risolvere i problemi… Per il momento, ci auguriamo solo che non si tratti di un’altra “sola” per chi è disposto a crederci. E non sappiamo quanti lo sono. Una “sola” sonora e offensiva fu, tre anni fa, l’idea cavalcata da molti politici (tra i quali l’ex sindaco di Pescara D’Alfonso e alcuni importanti esponenti aquilani soprattutto del PD) di una legge regionale per L’Aquila capoluogo. Lo statuto regionale indica il capoluogo in L’Aquila, e non c’è bisogno di una legge: l’iniziativa di allora era un rafforzativo, un sistema per garantire a L’Aquila benefici particolari, riferibili come idea a quelli di cui gode Roma capitale. Poteva reggersi in piedi, poteva essere utile, poteva… In realtà fu una presa in giro miseramente naufragata nel silenzio generale, perchè i politici non hanno mai il coraggio di metterci la faccia e chiedere scusa, quando (capita spesso) fanno cazzate e affondano nel fallimento delle loro chiacchiere. Semplicemente, nessuno ne parlò più e si ottenne, grazie anche ad una stampa davvero non mordace e incline a dimenticare le scomodità, il solito velo opaco per coprire i potenti. Una “sola” sgradevole per la gente, una trovata per prendere in giro. Ecco, tutto qua: una seconda “sola” sarebbe troppo. Ammesso che nella politica esista un troppo.



26 Luglio 2011

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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