Case e map in fitto, chi insabbia?
L’Aquila – Riceviamo dalla lettrice A.F. (identità a noi nota): “Sono quella persona che qualche settimana fa vi ha scritto per sensibilizzare il sindaco Cialente e l’assessore Pezzopane sull’ipotesi di concedere in affitto equo (quando saranno scaduti gli attuali contratti di comodato d’uso gratuito) sia le case dell’omonimo progetto, che le centinaia di moduli Map. Se le case possono suscitare l’appetito dei politici che chi sa cosa vogliono farne, quando saranno libere, i map di certo no. Il problema sul quale nè il sindaco nè la sua delegata assessore si sono degnati di rispondere (almeno per cortesia e democrazia, su un problema così rilevante, oppure non rispondono al vostro sito perchè siete invadenti?) è di grande profilo e la politica non può far finta che non esista. Per nutrire ambizioni e propositi diversi un domani. Migliaia di famiglie torneranno a L’Aquila solo se avranno la matematica certezza di vivere in sicurezza. Questa certezza si raggiunge solo in case antisismiche al 100% e quelle che vengono restaurate non lo sono di certo. Anche per la ricostruzione si parla di antisismicità al 60%, non totale. Oppure avendo a disposizione, a proprie spese naturalmente, un edificio di legno, una capanna, un map: cosa intendono farne L’Aquila e gli altri comuni? Sarebbe conveniente per tutti, anche per lo Stato e i comuni, affittare tali edifici a canoni giusti ed è ciò che tanti chiedono. Ora ho letto di iniziative politiche di vari consiglieri, che spero smuovano la distrazione di chi questo tasto non vuole trattarlo. Ho l’impressione che qualcuno tenti di insabbiare per scopi sicuramente non chiari. Come non è mai stato chiaro in base a quali scelte (o raccomandazioni potenti) sono stati assegnati gli appartamenti del Fondo immobiliare. Non continuiamo a imbrogliare le carte e una volta tanto diamo ascolto alla gente”.
(Ndr) – Questo giornale ha sempre sostenuto la proposta di dare in fitto a chi le chiederà case (almeno in parte) e map, perchè è giusto che sia così e che il denaro speso almeno in parte sia recuperato. Se per di più la locazione di strutture antisismiche davvero, contribuirà a rassicurare chi esita a rientrare a L’Aquila, meglio. Ma è davvero per il meglio che la politica aquilana sta agendo? Aver pubblicato le graduatorie di assegnazione delle case con quasi due anni di ritardo non depone bene. Questo dopoterremoto è colmo di ombre, lacune e zone scure. Forse in parte tutto è giustificabile, data la situazione, ma è tempo di fare luce e agire come i cittadini chiedono. Non per servire altri scopi e altri interessi. Quanto al fatto che, come lei dice, non risponsano al nostro sito invadente, è sicuramente vero. Ma ai cittadini dovrebbero fornire chiarimenti, se fossero persone… diverse, diciamo..
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