Delitto Rea, inutile appello al telefonista
Teramo - (Foto: Parolisi viene arrestato il 19 luglio) – L’uomo che disse per telefono al 113 “A Ripe ci sta ‘nu corp”, quello di Melania Rea uccisa a coltellate il 18 aprile, non si è fatto vivo. Inutile, finora, l’appello perchè si riveli e dica, magari, qualcosa di più. Non è da escludere, secondo i magistrati di Teramo, che hanno diffuso la registrazione della telefonata al 113, che quella persona (un uomo anziano, dal forte accento teramano) abbia potuto vedere altro, o si trovasse sul posto il 18 aprile e abbia lasciato passare 48 ore prima di telefonare e segnalare il cadavere. Una pista che sembrò importante anche subito dopo il ritrovamento del corpo, ma anche allora, come adesso, non portò a nulla. Il telefonista si guarda bene dal rivelarsi. Salvatore Parolisi, il caporalmaggiore accusato dell’omicidio, è sempre nel carcere di Ascoli. Nei prossimi giorni dovrà essere sentito (se deciderà di parlare) dai magistrati teramani che hanno ricevuto da Ascoli le carte dell’inchiesta. Quindi il gip di Teramo deciderà ancora se Parolisi deve restare dentro o meno. In seguito, secondo la procedura, se Parolisi sarà ancora detenuto, i difensori presenteranno istanza per la scarcerazione al tribunale regionale del riesame, a L’Aquila. Questo organismo giudiziario deciderà soltanto sulla carcerazione, sì oppure no. Non nel merito del procedimento. Le indagini intanto vanno avanti.
Non c'è ancora nessun commento.